Zika, rischio anche per il cervello adulto

Una recente ricerca statunitense ha dimostrato che il virus Zika potrebbe essere rischioso anche per il cervello adulto, oltre che per lo sviluppo cerebrale del feto nel grembo materno.

Zika, rischio anche per il cervello adulto

I rischi legati al virus Zika (ZIKV), trasmesso da zanzare del tipo Aedes aegypti, potrebbero essere maggiori di quelli conosciuti finora, rafforzando così lo stato di emergenza internazionale di salute pubblica, decretato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo scorso 2 febbraio.

Secondo quanto riportato dalla rivista scientifica Cell Stem Cell, un gruppo di ricercatori, coordinati da Joseph Gleeson, della Rockfeller University e della Jolla Institute for Allergy and Immunology, ha dimostrato di recente che il virus Zika sarebbe in grado di danneggiare non solo le cellule cerebrali fetali durante lo sviluppo nel grembo materno, ma anche quelle adulte, in particolare alcune cellule staminali neuronali piuttosto scarse negli adulti ma il cui compito è però importantissimo, ovvero sostituire i neuroni danneggiati o persi a causa dell’avanzare degli anni.

Dunque, se queste cellule venissero danneggiate dal virus, vi sarebbero conseguenze piuttosto gravi per l’apprendimento, la memoria, la depressione. In altre parole, il rischio, maggiore per gli individui con un sistema immunitario piuttosto debole, sarebbe la perdita progressiva e irreversibile dei neuroni. Quindi, cosa ancora da dimostrare, il virus potrebbe favorire malattie quali l’Alzheimer.

Gli esperti sottolineano però che la sperimentazione è stata per ora condotta solo sui topi di laboratorio; sui topi infettati dal virus in questione, i ricercatori hanno osservato che la produzione di cellule staminali cerebrali in due particolari aree del cervello (la zona subventriculare del proencefalo anteriore e la zona subgranulare dell’ippocampo) è diminuita da quattro a dieci volte.

I ricercatori hanno commentato: “Zika può entrare nel cervello degli adulti e  portare devastazione, anche se la maggior parte di chi viene infettato raramente mostra sintomi. L’effetto del virus sugli adulti può essere più sottile, e ora sappiamo cosa cercare”. E aggiungono: “Se vi sono effetti a lungo termine da parte di Zika sulla neurogenesi adulta o le facoltà cognitive nei roditori e nell’uomo, sarà una importante faccenda per il futuro”.

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