Obesity Day, l’allarme dei medici: "Quasi 1 italiano su 2 sovrappeso"

In occasione dell'Obesity Day, medici e dietologi di tutta Italia hanno tirato le somme sulla situazione dell'obesità nel nostro Paese. I numeri non sono buoni: quasi un italiano su due è in sovrappeso.

Obesity Day, l’allarme dei medici: "Quasi 1 italiano su 2 sovrappeso"

L’Obesity Day rappresenta l’occasione – oramai ben consolidata – per tirare le somme sullo stato di salute degli italiani in relazione soprattutto alle loro abitudini in materia di dieta, intesa in questo caso non come “regime alimentare” bensì nella sua olistica (nonché originaria) accezione di “modo di vivere“. Sotto questo aspetto, i dati non sono buoni: stando alle stime presentate, quasi la metà degli italiani non è in forma.

I dati evidenziati nel Rapporto Osservasalute relativi al 2015 hanno evidenziato come il 36,2% della popolazione italiana sia in sovrappeso, senza tenere conto del picco di obesi stimati nel 10,2%, il che significa che il 46,4% dei cittadini del Belpaese deve fare i conti con diversi chili di troppo (ed 1 su 10 con una condizione di obesità patologica).

Numeri allarmanti che hanno fatto rizzare le orecchie degli esperti in materia di alimentazione, anche in virtù della crescita graduale – ma finora lineare – del fenomeno: dal 2001 al 2014 le persone in sovrappeso in Italia sono aumentate del 3% dal 43% al 46%. Non un dato che lascia ben sperare, specialmente in virtù del fatto che 3 su 10 tra le persone interessate dal fenomeno sono under 18.

La cattiva alimentazione (decisamente un paradosso per il Paese universalmente noto per la sua celeberrima dieta mediterranea) non è però l’unico nemico di chi ha dei chili da smaltire, come spiegato dagli esperti chiamati a pronunciarsi in occasione dell’Obesity Day 2016: anche la carenza o assenza totale di attività fisica è un demone da combattere, dal momento che queste due piaghe congiunte sono responsabili della morte di 3,4 milioni di persone nel mondo ogni anno.

Il problema tuttavia non è relativo solamente ad un possibile esito fatale delle condizioni di sovrappeso ed obesità: anche qualora non cagionino la morte infatti, queste situazioni abbassano drasticamente la qualità della vita di chi ne è affetto, e sono responsabili del 44% dei casi di diabete nel mondo, nonché del 23% delle patologie ischemiche; in altre parole, favoriscono in maniera straordinaria l’insorgenza di malattie, causando gravi danni sia ai cittadini, sia alle finanze dello Stato a causa delle spese necessarie alle cure.

Tuttavia c’è una buona notizia: nel corso dell’Obesity Day è stato reso noto che il 49% degli italiani ha affermato di essere a dieta, secondo un’indagine condotta da Coldiretti/Ixe. Basterà questo ad arginare il fenomeno? Lo capiremo nei prossimi anni. Quello che è certo, è che ormai “dieta” non è più una parola destinata quasi esclusivamente all’universo femminile, dal momento che la fetta di italiani maggiormente interessata da condizioni di obesità e sovrappeso è proprio quella maschile.

La regione in cui il fenomeno è più pronunciato è la Campania, dove si raggiungono vertiginosi picchi del 61,6% di cittadini maschi obesi o comunque con diversi chili in eccesso, mentre gli italiani maggiormente tonici ed in forma si trovano in Trentino-Alto Adige, in Piemonte ed in Valle d’Aosta, regioni non a caso tradizionalmente associate ad uno stile di vita molto più salutare.

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