Nuovo farmaco a base di cellule staminali

Ci sono voluti più di 30 anni, ma oggi, quel sogno è realtà, è scienza, è sicurezza. Il sogno è quello di essere riusciti a creare un farmaco composto da cellule staminali, reale, approvato dalla Commissione Ue, pronto per essere commercializzato

Nuovo farmaco a base di cellule staminali

Ci sono voluti più di 30 anni, ma oggi, quel sogno è realtà, è scienza, è sicurezza. Il sogno è quello di essere riusciti a creare un farmaco composto da cellule staminali, reale, approvato dalla Commissione Ue, pronto ad essere commercializzato. Una scoperta e una realizzazione tutta Made in Italy, resa possibile dall’Università di Modena e Reggio Emilia, con la collaborazione di Chiesi Farmaceutici.

Un passo indietro, siamo negli Usa, dove De Luca, impara a coltivare le cellule staminali epidermiche in grado di rigenerare parte della pelle degli ustionati. Imparata la tecnica, torna in Europa e incontra Pelligrini. Da qui, i due scienziati iniziano insieme una proficua collaborazione che li porta a studiare le staminali per la superficie oculare, scoprendo un qualcosa che si rivelerà davvero importante : le cellule che permettono la rigenerazione della cornea sono poste in una piccola area al confine tra la cornea e una linea congiuntiva denominata limbus. Quando in pratica, le ustioni termiche oppure di natura chimica vanno a danneggiare la superficie oculare, la riserva di staminali lì presente smette di rigenerarsi e la congiunta si opacizza rendendo poi di fatto impossibile vedere.

Da qui, il passo è stato capire come poter fermare tale processo, visto che, di base, la cornea sarebbe in grado di ripararsi da sola e cosi, si è scoperto che ricreando in laboratorio anche una piccolissima parte di tessuto oculare sano questo una volta inserito man mano riparava tutta la superficie.

Il farmaco testato prende il nome di Holoclar, a base di cellule staminali appunto, ed è stato prodotto nei laboratori di Holostem Terapie Avanzate di Modena.

Per accedere a questo farmaco, bisogna fare alcuni passi. Il primo è quello di procedere ad una biospia, poi inizia un processo che termina dopo alcune settimane. Quando il paziente è pronto, il tessuto generato in laboratorio viene spedito per il trapianto. Verranno scelte e selezionate alcune persone, che dovranno rispettare alcuni requisiti per avere cosi circa l’80% di possibilità di guarigione. A tal proposito, gli scienziati, stanno mettendo a punto nuovi farmaci destinati eventualmente anche ai bambini, soprattutto per debellare la famosa sindrome a farfalla. Speriamo si realizzi anche questo sogno.

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