Le liti coniugali aumentano il rischio di ingrassare

Un recente studio ha dimostrato che i litigi coniugali, specialmente se uniti alla depressione, portano a bruciare meno calorie dopo i pasti e quindi ad un aumento di peso di oltre cinque chili annui

Le liti coniugali aumentano il rischio di ingrassare

Un nuovo studio dimostra che le liti coniugali unite alla depressione possono portare le persone ad un forte accumulo di peso. Pare infatti che il doppio carico di litigare con il coniuge ed avere una storia di depressione, possa aumentare il rischio di obesità negli adulti, in quanto altera il modo in cui il corpo elabora i cibi ad alto contenuti di grassi.

I ricercatori hanno scoperto che uomini e donne con una depressione alle spalle e che hanno discussioni particolarmente accese con il coniuge, bruciano meno calorie dopo un pasto rispetto alle coppie meno litigiose. La riduzione delle calorie bruciate può portare ad un accumulo totale di più di cinque chili annuali.

Lo studio ha scoperto anche che queste coppie avevano livelli più alti di insulina, che contribuisce al deposito di grasso, e picchi di trigliceridi, una forma di grasso nel sangue, dopo aver mangiato un pasto pesante rispetto ai partecipanti senza questi fattori di rischio.

Il ricercatore Jan Kiecold-Glaser, dalla Ohio State University, ha detto che i risultati mostrano quanto sia importante trattare i problemi di salute mentale. Il suo nuovo studio sostiene la sua ricerca precedente, che aveva trovato che le donne che sono stressate mettono su peso perché il loro metabolismo rallenta, bruciando 100 calorie in meno al giorno.

Jan ha detto: “Questi risultati identificano non solo come fattori di stress cronico possono portare all’obesità, ma illustrano anche quanto sia importante il trattamento dei disturbi dell’umore. Interventi per la salute mentale potrebbero portare benefici anche la salute fisica“. L’uomo ha anche aggiunto: “I nostri risultati probabilmente sottovalutano i rischi per la salute, dato che sono stati analizzati gli effetti di un solo pasto. La maggior parte delle persone mangia ogni quattro o cinque ore e spesso cena con i loro coniugi. Sono proprio i pasti ad offrire opportunità maggiori di disaccordi in un matrimonio travagliato, quindi potrebbe esserci un pattern di lunga durata di danno metabolico derivante da ostilità e depressione”.

I ricercatori hanno reclutato 43 coppie sane, di età tra i 24 ed i 61 anni, tutti sposati da almeno tre anni. Come parte dello studio, i partecipanti hanno completato una serie di questionari che includevano valutazioni di soddisfazione coniugale, disturbi dell’umore passati e sintomi depressivi. Nel corso delle due visite di studio, entrambe della durata di un giorno intero, tutti i partecipanti hanno mangiato un pasto che ammontava a 930 calorie e 60 grammi di grasso. Due ore più tardi, le coppie sono state invitate a discutere e cercare di risolvere uno o più problemi che i ricercatori avevano precedentemente ritenuto come quelli che con più probabilità avrebbero prodotto conflitti. Gli argomenti più comuni erano i soldi, la comunicazione ed i suoceri.

I ricercatori hanno lasciato la sala durante queste discussioni, registrandole e valutandole più tardi, classificando le interazioni tra coppie in categorie come abuso psicologico, ostilità o ritiro. Dopo i pasti, sono state testate le calorie bruciate dai partecipanti per 20 minuti ogni ora per le successive sette ore. E’ così che hanno scoperto che chi faceva parte di un matrimonio più ostile aveva bruciato una media di 31 calorie in meno all’ora rispetto a quelli con un matrimonio meno ostile.

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