L’esercizio fa bene, ma non fa dimagrire. I consigli degli esperti per perdere peso

La chiave per dimagrire non è fare esercizio fisico, ma migliorare la propria dieta: questa la rivelazione di un articolo a cura di alcuni medici britannici, che ha risollevato l'eterna questione relativa al ruolo del cibo spazzatura nel fenomeno dell'obesità

L’esercizio fa bene, ma non fa dimagrire. I consigli degli esperti per perdere peso

“Fare esercizio fisico fa bene all’organismo, ma non è determinante per il dimagrimento”. Ad affermarlo è stato un gruppo di dietologi e cardiologi britannici citati ieri dal The Guardian, in occasione di una campagna di sensibilizzare dell’opinione pubblica riguardo ai problemi derivanti dall’obesità. Gli esperti del settore hanno infatti sottolineato il ruolo predominante della dieta, rispetto all’esercizio, nella perdita di peso. Cibo spazzatura e bevande altamente zuccherate (tra le quali la Coca-Cola) sarebbero infatti i primi responsabili per quei classici “chili di troppo” dei quali non ci si riesce a sbarazzare, nonostante la palestra e le sessioni di corsa in giro per le piste ciclabili.

“La verità, dicono, è che mentre l’attività fisica è determinante nel ridurre il rischio di patologie cardiache, di demenza e di altre malattie, tuttavia non è il primo responsabile per la perdita di peso”, ha riportato il quotidiano britannico, proponendo un estratto dello studio in questione. L’articolo è stato pubblicato sulle pagine British Journal of Sports Medicine (BJSM), un illustre giornale di medicina sportiva nato nel 1964, e pone l’accento su quanto l’abitudine a consumare il cosiddetto junk food sia la causa principale dell’aumento di massa grassa. Più si mangia male quindi, più aumenterebbero le chance di non riuscire a dimagrire, a prescindere dallo svolgimento dell’attività fisica.

“Negli ultimi 30 anni, poiché l’obesità è salita alle stelle, ci sono stati dei piccoli cambiamenti riguardanti l’abitudine a fare attività fisica tra le popolazioni occidentali. Ciò ha fatto sì che incolpassimo le calorie consumate per l’aumento del nostro girovita” scrivono gli autori dell’articolo, che spiegano poi: “Le persone sono state annegate in un messaggio deleterio, riguardante il “mantenere un peso sano” attraverso il conteggio delle calorie, e molti di loro credono ancora, erroneamente, che l’obesità sia interamente derivante dalla mancanza di esercizio”.

Tutto ciò, condannano i medici, è dovuto ai messaggi ingannevoli dell’industria del cibo, che grazie alla sua “macchina delle pubbliche relazioni, che usa tattiche simili a quelle utilizzate anche dall’industria del tabacco…nega alla gente la verità, la rende dubbiosa e confusa, e si compra persino la lealtà di scienziati corrotti, al costo di migliaia di vite umane”. Un’accusa in piena regola, suggellata dalla lapidaria considerazione del dottor Aseem Malhotra, uno dei più eminenti tra gli studiosi che hanno contribuito alla stesura dell’articolo: “Hanno gonfiato il mito dell’esercizio fisico come rimedio per l’obesità. Ma non puoi sfuggire ad una pessima dieta”. Se mangiate male, suggerisce quindi il dottor Malhotra, scordatevi di poter dimagrire facilmente.

Non si è fatta ovviamente attendere la risposta dei diretti interessati. Ian Wright, direttore generale della Food and Drink Federation, ha replicato così alle accuse: “I benefici dell’attività fisica non agevolano l’industria del cibo o le sue supposte cospirazioni. Uno stile di vita sano deve comprendere una dieta bilanciata ed esercizio fisico, come suggerisce Change4Life: mangia bene, muoviti di più, vivi più a lungo”Susan Jebb, scienziata nutrizionista dell’Università di Oxford e consulente del governo per il Responsibility Deal riguardante la salute della popolazione, ha aggiunto: “Gli autori (dell’articolo, ndr) mancano di menzionare che i programmi di perdita di peso che combinano dieta ed esercizio fisico, sono la strada migliore per dimagrire nel corto (3-6 mesi) e lungo periodo (6-12 mesi)”.

A difendere il lavoro pubblicato da cardiologi e dietologi sul BJSM ci ha pensato però Tam Fry, consulente della campagna Action on Sugar e del National Obesity Forum: “L’industria del cibo spazzatura e delle bevande sa oramai da anni cosa dovrebbe fare per rendere i propri prodotti salutari, ma continua a fregarsene […] la burocrazia inglese potrebbe mettere fine alla commercializzazione degli sport da parte delle aziende, ma si rifiuta di farlo. Finanziare gli sport rende le multinazionali fiere di loro stesse, e sanno che è un ottimo modo per incrementare il loro giro d’affari”.

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