L’Anmco lancia l’allarme sulla disinformazione alimentare

Disinformazione alimentare: l'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco), nel corso del convegno 'Food science & food ingredients: the need for reliable scientific approaches and correct communication' lancia l'allarme

L’Anmco lancia l’allarme sulla disinformazione alimentare

L’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco), nel corso del convegno ‘Food science & food ingredients: the need for reliable scientific approaches and correct communication, che si è tenuto a Firenze, lancia l’allarme sulla disinformazione alimentare che “sta determinando dei problemi di salute pubblica in tutte le fasce di età”.

Michele Gulizia, presidente Anmco e direttore della divisione di cardiologia dell’azienda Garibaldi-Nesima di Catania ha sottolineato come l’attività fisica risulti la “grande assente dalla quotidianità degli occidentali: E’ quasi scomparsa dalla vita dei bambini e dai programmi scolastici. Ma proprio l’inattività contribuisce allo sviluppo di malattie metaboliche croniche. Mentre anche pochi minuti al giorno di attività moderata e vigorosa sono in grado di avere effetti benefici sia sul peso che sulla circonferenza addominale, dove si annida il grasso insidioso”.

Secondo il presidente, infatti, le politiche europee per il miglioramento della salute pubblica non dovrebbero tener conto solo del cibo o del numero di pasti, ma anche dell’effetto che ogni alimento ha sull’organismo e il ruolo dell’attività fisica: “Il cibo è un sistema complesso. Mentre da un lato è oggetto di una attenzione mediatica quasi morbosa, scarsa è l’informazione sulle caratteristiche nutrizionali di ciò che mettiamo in tavola. Emblematico è il caso dei grassi, troppo spesso demonizzati e il cui corretto utilizzo è stato riabilitato dopo 40 anni di terrorismo informativo“.

Anche la rivista ‘Time’ ha proposto la notizia portando a sostegno di questa tesi le moltissime campagne contro i grassi che da circa trent’anni vengono condotte negli States e che, purtroppo, non hanno avuto nessunissimo effetto sulla cura dell’obesità e delle malattie correlate. “La disinformazione sugli alimenti interessa anche i carboidrati, le proteine e le diete riduttive che escludano intere fasce di nutrienti o singoli elementi anche in assenza di indicazioni mediche che giustifichino questi comportamenti. Notizie che influiscono sulle scelte alimentari e sui comportamenti di fasce di popolazione”.

L’argomento “corretta alimentazione”, infatti, secondo gli studiosi partecipanti al convegno ‘Food science & food ingredients: the need for reliable scientific approaches and correct communication“non può essere trattato a compartimenti stagni demonizzando singole classi di nutrenti”, ma deve essere visto più come una sorta di “orchestra complessa in cui la varietà degli strumenti e il loro equilibrio funzionano nella melodia”. 

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