La regione italiana con la migliore assistenza sanitaria è la Toscana. Ad affermarlo è un Tavolo di verifica effettuato dai Lea, ovvero i livelli essenziali di assistenza, che lavorano presso il Ministero della salute.
La Toscana ha avuto 214 punti su un punteggio massimo di 225 previsti. Finora nessuna regione aveva avuto un tale punteggio, neanche l’Emilia Romagna che ha detenuto il primo posto per tanti anni, e che ora invece passa da 210 a 204 punti.
L’assessore Carlo Lusenti ha tenuto a precisare: “Una rilevazione fatta nel 2013, per noi l’anno della ricostruzione dopo il terremoto che ha chiaramente inciso anche sui Lea”. Ma la nuova lista vede salire anche le Marche, che da 165 punti sale a 191, e classificandosi al secondo posto nella graduatoria. Il Veneto ha conquistato il quarto posto con 190 punti e la Lombardia e la Liguria seguono con lo stesso punteggio, che è di 187 punti.
Ancora sotto stanno Basilicata e Umbria ma si attendono ancora le graduatorie per le altre Regioni che hanno in corso Piani di rientri dal deficit, come anche il Piemonte, per cui non è ancora possibile calcolare il punteggio.
Però è certo che 7 regioni non arriveranno neanche alla sufficienza, fra cui Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia, mentre è probabile che il Piemonte conquisti ancora il quarto posto, graduatoria in cui era presente lo scorso anno.
A determinare i punteggi sono 31 indicatori che riguardano assistenza ospedaliera, liste d’attesa, campagne di vaccinazione, screening, consultori, servizi domiciliari, e tutto quello che concerne relazioni tra pubblico e ospedale. Attraverso queste informazioni sarà possibile stabilire se il sistema sanitario pubblico è realmente efficiente.
Il governatore toscano Enrico Rossi ha così commentato la notizia: “L’ottimo risultato della nostra regione dimostra la capacità del sistema a fare della scarsità di risorse una leva per migliorare la qualità”. La classifica inorgoglisce anche l’assessore alla salute della Toscana, Luigi Marroni, che afferma: “Questo risultato si aggiunge alla più alta percentuale di esiti positivi rilevata per i ricoveri di quest’anno e al miglior utilizzo dei posti letto pur a fronte di una casistica complessa di pazienti trattati”.