Insulina in pillole per i pazienti con diabete

Ideate le prime pillole di insulina per la cura del diabete, costituite da un involucro resistente all'azione distruttiva degli acidi gastrici dello stomaco. Le pillole di insulina potrebbero presto sostituire le attuali siringhe.

Insulina in pillole per i pazienti con diabete

Secondo l’ISTAT in Italia circa il 5,5% della popolazione soffre di diabete. In un futuro non troppo lontano chi soffre di diabete, costretto alle tradizionali iniezioni di insulina per tenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue, potrà dire finalmente addio alle siringhe di insulina, che potrebbero essere infatti sostituite da pillole da buttar giù con un sorso d’acqua. L’assunzione dell’insulina per via orale rappresenterebbe senza alcun dubbio una soluzione più pratica e meno impegnativa, frutto di un lungo lavoro di ricerca della Niagara University, presentato al venticinquesimo meeting nazionale dell’American Chemical Society a Philadelphia (Stati Uniti).

I ricercatori della Niagara University sono riusciti a risolvere un problema che finora ha ostacolato l’invenzione di pillole di insulina: l’attacco da parte dei succhi gastrici dello stomaco, che impediscono al principio attivo della pillola di giungere nell’intestino, dove viene riconosciuto come sostanza da assorbire, e di arrivare integro fino al momento dell’entrata in circolo nel sangue.

Per le pillole ideate dai ricercatori americani è stata utilizzata una nuova tecnologia chiamata Cholestosome, in cui il principio attivo dell’insulina viene “incapsulato” all’interno di molecole lipidiche (ovvero a base di grasso) naturali, resistenti agli acidi.  Per la precisione, i lipidi, dopo essere stati assemblati in sfere (come mattoncini), formano queste particelle neutre resistenti agli attacchi degli acidi gastrici. Per “incapsulare” il maggior quantitativo di insulina possibile nei Cholestosome, è stato necessario determinare il Ph ottimale e la forza ionica della soluzione contenente il farmaco.

La pillola dovrebbe essere assunta 15 minuti prima dei pasti.

Al momento la pillola per il diabete non è ancora in commercio, perché è stata testata solo sugli animali (per essere precisi, topi di laboratorio). Ma Mary McCourt, una delle coordinatrici della ricerca, si dice fiduciosa e ha annunciato che a breve verrano condotti ulteriori test su animali, per arrivare poi alla sperimentazione sull’uomo.

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