Senza creare inutili e dannosi allarmismi il Prof. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, lancia l’appello: è necessario vaccinarsi subito contro l’influenza suina, che per ora ha già messo a letto due italiani su tre, ma il picco si raggiungerà all’inizio del mese di febbraio.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare la fascia d’età maggiormente colpita non è quella degli anziani, bensì quella dei bambini che hanno meno di 4 anni e le persone di mezza età.
I sintomi dell’influenza suina non sono molto diversi da quelli provocati da una normale influenza stagionale, ma lo stato influenzale può degenerare fino a provocare polmoniti e disturbi neurologici.
È importantissimo consultare il proprio medico fin dalla comparsa dei primi sintomi, anche se per stabilire la presenza specifica del virus A-H1N1 non è sufficiente una semplice visita nello studio medico ma occorre fare un vero e proprio test biologico tramite prelievo di sangue; questo tuttavia non è necessario ma è consigliabile nel caso ci fossero delle serie complicanze.
L’epidemia del virus A-H1N1, anche se non è letale come quello che in Sudamerica ha causato moltissime vittime, non va comunque sottovalutato: sono 50, per ora, le persone in Italia curate in terapia intensiva a causa del virus, un numero che non ci deve allarmare perché rientra nelle normali statistiche (basti pensare che ogni anno, a causa delle mancate vaccinazioni, l’influenza causa circa ottomila decessi), ma il consiglio, per coloro che sono a rischio e non lo hanno ancora fatto, è quello di ricorrere al vaccino antinfluenzale per prevenire la malattia.
A questa epidemia di A-H1N1 potrebbe aver contribuito anche il falso allarme sui vaccini antinfluenzali: la scorsa settimana si sono registrati circa un milione e 300mila casi di influenza, numeri destinati a salire.
Siccome il vaccino impiega due settimane per fare effetto, spiega Rezza, è bene pensarci subito, perché il picco influenzale è previsto tra poche settimane.
Il vaccino dovrebbe essere fatto da tutti coloro che sono affetti da patologie più o meno importanti, come chi soffre di diabete, cardiopatia, problemi respiratori, ma anche donne in stato interessante (secondo e terzo trimestre di gravidanza), bambini prematuri tra i 6 mesi e i due anni di età e gli immunodepressi.
L’influenza va curata seguendo i consigli del proprio medico, che di solito prescrive una terapia a base di medicinali e farmaci antipiretici per combattere la febbre e anti infiammatori contro i dolori.