Inefficacia degli antibiotici: nel 2025 previsti un milione di decessi

Secondo l'Escmid quello dell'inefficacia degli antibiotici rischia di diventare un vero e proprio allarme nel giro di pochi anni: la ricerca biomolecolare può essere la risposta

Inefficacia degli antibiotici: nel 2025 previsti un milione di decessi

La Società europea di Microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid), in occasione del suo congresso annuale a Copenaghen ha lanciato un pericoloso allarme: più di un milione di decessi potranno verificarsi nel solo 2015, a causa della sempre maggiore resistenza agli antibiotici di molti batteri. Quella che è stata immediatamente ribattezzata l”Armageddon degli antibiotici’, rischia di diventare un vero e proprio allarme se non si correrà al riparo: la ricerca biomolecolare diventa una delle strade che devono essere obbligatoriamente percorse. Entro il 2050, inoltre, secondo le previsioni degli infettivologi, i decessi potrebbero diventare circa 10 milioni l’anno: diventerebbe una vera e propria emergenza, con un costo economico che si aggirerebbe intorno all’1,5 miliardi di euro: Grecia, Spagna e Italia sarebbero le più colpite.

“Sono circa 40 anni che cerchiamo di denunciare il pericolo di un abuso di antibiotici, afferma Giuseppe Cornaglia, direttore affari istituzionali dell’Escmid, “ma si è continuato a farne un uso inappropriato. La curva delle resistenze va sempre a salire e quella degli antibiotici scende drammaticamente. Ci troveremo in una situazione in cui anche un intervento di normale chirurgia diventa difficile, dato che il chirurgo non può controllare le eventuali infezioni. Prendiamo l’esempio delle laringiti: sono diventate molto più difficili da curare rispetto a qualche anno fa, o ancora le cistiti ricorrenti, sempre più diffuse tra le donne e sempre più difficili da curare tramite antibiotico”.

La situazione è davvero potenzialmente drammatica, soprattutto per quel che riguarda gli ospedali, dove già oggi capita che diversi dottori non sappiano effettivamente quale antibiotico somministrare al paziente, dato che i batteri sono sempre più resistenti e gli antibiotici sempre meno efficaci. Ci si trova in un campo in cui le novità farmaceutiche sono rarissime: si preferisce “aggiustare le vecchie molecole”, ma questa soluzione, con ogni probabilità, sembra essere del tutto inefficace e improduttiva in ottica futura.

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