Il microbiota e la sua relazione con il cancro

Come molti già sanno, nel nostro organismo albergano batteri, virus e altre forme di vita che formano il noto “microbiota”. Questo svolge un ruolo importantissimo per la nostra sopravvivenza e sue alterazioni sembrano correlare allo sviluppo del cancro.

Il microbiota e la sua relazione con il cancro

Il nostro corpo non è un distretto sterile. Al contrario, in noi albergano molti microrganismi, come batteri, virus, funghi, ecc. che insieme vanno a costituire il così detto microbiota. Questo vive in perfetta simbiosi con il nostro organismo e svolge molte funzioni al suo posto.

Ormai è chiaro che la nostra salute, e la possibilità di sviluppare tumori è profondamente legata a questi microrganismi.Quando si parla di microbiota, subito viene da pensare alla flora batterica inltestinale, che ci aiuta nei processi digestivi e di assorbimento dei nutrienti. Tuttavia la sua funzione non si limita a questo. Infatti, la flora batterica intestinale influenza anche il sistema immunitario e il sistema nervoso.

Il microbiota, può avere effetti su molte patologie, incluso il cancro; si stima infatti che il 20% dei tumori sia legato in qualche modo alla sua composizione ed in particolare al suo rapporto con il sistema immunitario.

I simbionti e i patobionti

Esistono due grandi famiglie di microrganismi che compongono il microbiota: i simbionti e i patobionti. I simbionti sono microrganismi che non sono in alcun modo patogeni per l’uomo, i patobionti sono invece microrganismi utili, ma potenzialmente patogeni se aumentano oltre un certo livello.Per quanto riguarda il cancro i microrganismi possono essere definiti pro-tumorigenici e anti-tumorigenici.

Il microbiota e il cancro

Il microbiota interviene in tutte le fasi del tumore, dalla diagnosi alla terapia. Questo perché, in presenza di un tumore, il microbiota cambia notevolmente la sua composizione. Questi cambiamenti non solo sono visibili prima che la malattia si manifesti clinicamente, permettendo così una diagnosi precoce, ma la composizione del microbiota può fornire indicazioni sulla prognosi e sulla risposta al trattamento con i chemioterapici.

Alcuni farmaci chemioterapici, infatti, agiscono rendendo il tumore maggiormente visibile al sistema immunitario. È dunque ovvio che se il microbiota agisce inibendo la risposta immunitaria, ci sarà una minore risposta al farmaco. Il microbiota può essere anche utilizzato per limitare gli effetti collaterali di alcuni trattamenti farmacologici, soprattutto gli effetti legati al sistema immunitario, come rush cutanei e mucositi.

“Lo studio del microbiota ci sta aprendo molte strade e ci permetterà di agire per la prevenzione e la cura del cancro a diversi livelli attraverso una medicina davvero personalizzata che tenga conto della malattia, della persona e del suo microbiota”, ha dichiarato Pietro Rescigno, noto ricercatore italiano in un’intervista per il “fondamentale” dell’AIRC.

Gli studi sul microbiota

La maggior parte degli studi sul microbiota oggi è concentrata sui microrganismi che popolano l’intestino, che poi costituiscono il 99% del microbiota totale. Tuttavia questo è presente anche in altri distretti, come mucose e cute. La ricerca in questo settore è solo agli inizi, tuttavia capire come spostare il normale equilibrio presente tra il microbiota e l’organismo ospite verso un equilibrio capace di combattere la malattia è la prossima sfida che si sono posti i nostri scienziati.

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