Doppio trapianto di fegato e midollo osseo a Torino

A Torino è stato di recente effettuato su un bambino venezuelano di otto anni un intervento innovativo e con un unico precedente nel mondo: un doppio trapianto di fegato e midollo osseo.

Doppio trapianto di fegato e midollo osseo a Torino

A Torino è stato effettuato, per la prima volta in Italia e la seconda nel mondo (la prima nel 2000 a Londra), un intervento a dir poco speciale: un doppio trapianto di fegato e midollo osseo.

L’intervento in questione si è svolto presso la Città della Salute di Torino su un bambino del Venezuela di soli 8 anni affetto da una grave forma di immunodeficienza, nota con il nome di sindrome di Iper-Ig M, che comporta livelli anormali di immunoglobuline, molecole glicoproteiche ad attività anticorpale, e quindi incapacità di difendersi dalle infezioni, anche quelle più banali. L’assenza di queste difese ha di recente esposto il bambino ad un’infezione al fegato da Cryptosporidium parvum, che causa la colangite sclerosante. Per trovare un rimedio a questa situazione il bambino necessitava di un trapianto immediato, non solo di fegato, ma anche di cellule staminali.

L’intervento è stato possibile grazie a due donatori: un bimbo italiano che ha donato il fegato e una donna americana che ha donato il midollo dal quale sono state ricavate le cellule staminali necessarie per combattere definitivamente la malattia.

L’anno scorso, grazie alla Fundacion para el Transplante de Médula Osea in Venezuela, in contatto con l’Associazione per il trapianto di midollo osseo, il bambino è arrivato con i suoi genitori in Italia, dove, dopo attente valutazioni da parte del professor Mauro Salizzoni, Direttore del Centro Trapianto di Fegato dell’ospedale Molinette, e della dottoressa Franca Fagioli, Direttrice dell’Oncoematologia e Centro Trapianti dell’ospedale Infantile Regina Margherita, si è deciso di effettuare in primo luogo il trapianto di fegato, senza il quale il bambino non avrebbe potuto affrontare la successiva terapia chemioterapica e il seguente trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche midollari.

Dopo un periodo di isolamento, necessario per l’importante immunosoppressione, il bambino fortunatamente non ha avuto problemi di rigetto, finalmente sta bene e sta man mano riprendendo una vita normale. Il ritorno a casa è previsto tra pochi mesi.

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