Donna svedese partorisce in seguito al trapianto di utero dalla madre

L'intervento è stato effettuato all'ospedale di Goteborg e protagonista è una donna di 30 anni che ha perso l'utero per un tumore. La donna ha partorito un figlio e sta bene. Già pensa al prossimo.

Donna svedese partorisce in seguito al trapianto di utero dalla madre

Una donna di 30 anni ha avuto un figlio dopo aver subito un trapianto di utero che ha ricevuto dalla madre. Una vicenda incredibile accaduta a Goteborg, in Svezia: l’intervento pionieristico ha fatto da legame tre generazioni e ha permesso alla donna che ha ricevuto l’utero di diventare madre a sua volta.

La donna aveva perso il suo utero a 20 anni per colpa di un tumore e senza questo intervento non avrebbe mai potuto avere figli. E sempre in Svezia è stato eseguito il primo caso al mondo di parto dopo un trapianto di utero, nel 2014. La neomamma svedese ha dovuto sottoporsi alla fecondazione vitro, utilizzando i suoi ovociti e lo sperma del marito.

Poi i medici hanno dovuto attendere un anno dopo il trapianto per poter procedere alla fecondazione. I risultato si sono avuti dopo 4 tentativi di impianto di embrioni nel nuovo utero e la donna è rimasta incinta senza problemi o difficoltà. La mamma ha avuto il figlio con taglio cesareo e i ne già pronti per pensare al secondo figlio. Infatti, la signora potrà avere un altro bambino prima che l’utero trapiantato venga rimosso così da non prendere più i farmaci anti-rigetto.

L’intervento, unico e rivoluzionario, è stato eseguito dal dottor Mats Brannstrom, che due anni fa ha eseguito il primo trapianto di utero su nove donne durante una sperimentazione. Tra le donne sottoposte all’esperimento solo una è riuscita a partorire, mentre altre due donne hanno dovuto far rimuovere l’organo perché vi erano state complicazioni.

Il dottor Mats Brannstrom ha detto: “In questo caso c’è un elemento in più, perché è un unico utero a unire le tre generazioni di una famiglia”. In precedenza altri due interventi con trapianti di utero sono stati eseguiti nel mondo, uno in Arabia Saudita e uno in Turchia, dai quali purtroppo però i bambini sono nati morti.

Continua a leggere su Fidelity News