La diagnosi con lo smartphone, facile ed economica

Diagnosi con lo smartphone: si apre una nuova frontiera. Aggiungendo una semplice lente, dal costo di appena 20 dollari, sarà possibile leggere i più complessi vetrini da laboratorio per le analisi mediche

La diagnosi con lo smartphone, facile ed economica

Dagli USA arriva quella che potrebbe diventare una rivoluzione nel campo diagnostico. Tutto questo grazie agli smartphone, che ormai quasi tutti hanno, e che potrebbero diventare lo strumento del futuro per scoprire le malattie in tempo reale, con una diagnosi economica e veloce.

I pionieri di questa scoperta sono dei ricercatori dell’Università di Houston che hanno messo a punto una tecnologia che permette di leggere i risultati come accade per le vere e proprie analisi di laboratorio. Semplice quanto efficace il sistema diagnostico: basterebbe infatti attrezzare la fotocamera del dispositivo smartphone di una lente dal costo di soli 20 dollari

Il sistema è stato descritto da ACS Photonics, e scendendo nel dettaglio tecnico si scopre che la lettura dell’analisi avviene grazie ad un vetrino da laboratorio ricoperto con un sottilissimo film in oro. Questo strato è composto da una rete con buchi trasparenti e larghi appena 600 nanometri, all’interno dei quali sono posizionate delle molecole in grado di riconoscere gli agenti che causano la malattia che si vuole diagnosticare, ossia dei semplici anticorpi alla ricerca ad esempio di un batterio.

Il gioco è presto fatto: quando un campione biologico contaminato dal batterio che si cerca di individuare, viene messo in contatto con questo vetrino, avverrà il legame tra microbo, vetrino e quindi anticorpo. A questo punto il passaggio finale: si tratta lo stesso vetrino con una soluzione in cui è presente un secondo anticorpo in grado di riconoscere il batterio di cui si vuole verificare la presenza, ma con la caratteristica di essere legato ad un enzima, che in presenza di precisi reagenti, produce argento. Queste, “precipitando”, rendono opaco il buco in cui si trova l’anticorpo che ha riconosciuto il batterio da noi ricercato.

In altre e più semplicistiche parole basta sapere che, se nel campione analizzato è presente il batterio, il buco in cui è stato inserito l’anticorpo in grado di riconoscerlo passa dall’essere trasparente all’opaco. Solo ora entra in gioco l’utilità del nostro smartphone; per la visualizzazione di fori cosi piccoli che hanno perso trasparenza, basta dotare di una lente aggiuntiva la fotocamera del dispositivo, che deve anche essere dotato di flash.

Secondo gli ideatori di questo metodo di analisi, Jiming Bao e Richard Willson, la nuova tecnologia rappresenta un modo semplice e nello stesso tempo economico rispetto a quelli attualmente utilizzati. Ha commentato Willson: “alcuni dei sistemi diagnostici più avanzati richiedono 200 mila dollari di strumentazione per leggere i risultati, mentre con questo, basta aggiungere 20 dollari ad un telefono di cui si è già in possesso e il gioco è fatto“.

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