Cannabis legale, il Parlamento rinvia la decisione a Settembre

La cannabis legale è sbarcata oggi in Parlamento, grazie al testo firmato trasversalmente da 221 parlamentari italiani. Ma l'ostruzionismo dei centristi ha fatto slittare tutto a settembre.

Cannabis legale, il Parlamento rinvia la decisione a Settembre

Legalizzare la cannabis è uno di quegli slogan che non passano mai di moda, e ben s’adattano ad ogni contesto e situazione. La traversalità della questione infatti è ben conosciuta, ed è stata recentemente testimoniata anche dal testo presentato in Parlamento per discutere in maniera concreta della legalizzazione della marijuana, una scelta che in molte zone del pianeta è già stata intrapresa da tempo.

Sono stati ben 221 infatti i parlamentari che hanno firmato la proposta riguardante le “Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati“, allocati in partiti considerati molto distanti tra loro per quel che concerne schieramenti ed ideologie dello scacchiere politico italiano.

Tra i firmatari che spingono per la marijuana legale figurano infatti 87 deputati del Movimento 5 Stelle, ai quali si sono aggiunti altri 85 parlamentari del Partito Democratico, 24 di Sinistra Italiana, 16 appartenenti al movimento Alternativa libera-Possibile, 7 deputati di Scelta civica e persino due parlamentari di Forza Italia.

L’omogeneità del maxigruppo che chiede la liberalizzazione della cannabis in Italia è dunque il punto chiave della vicenda: non si tratta di una scelta politica dettata dai colori o dalle bandiere, bensì di un tema che, da diversi schieramenti, viene percepito per la prima volta come una reale necessità, a tal punto da venire finalmente discusso in aula.

Tuttavia l’ostruzionismo di Area Popolare ha rimandato la votazione sul testo al prossimo settembre, a causa dell’oramai consueta cascata di emendamenti fatta piovere dai fedelissimi di Alfano (oltre 1.300, per un totale di quasi 2.000 complessivi) per ritardare quanto più possibile la discussione. Ma AP non è stato l’unico partito ad avere espresso la propria contrarietà alla proposta presentata.

Maurizio Gasparri, senatore di FI e vicepresidente del Senato, si è infatti espresso così riguardo all’argomento: “E’ strano che alcuni organi di informazione non prendano atto che Forza Italia è decisamente contraria alla proposta di legge. Lo ha ribadito oggi il capogruppo alla Camera, Brunetta; lo hanno detto in Commissione tanti nostri esponenti […] La proposta di legge non andrà avanti di un millimetro“.

Quello relativo alla legalizzazione della cannabis si è dunque rivelato essere un testo altamente controverso, che non mancherà di far discutere anche questo autunno, quando il Parlamento si riunirà nuovamente per il secondo round. Ma una piccola conquista da parte dei promotori è arrivata comunque: la partita per rendere legale la marijuana in Italia a scopo ricreativo, per la prima volta nella storia del nostro Paese, è cominciata sul serio.

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