Basta una foto per stabilire quanto vivremo

L'analisi di una foto digitale da parte di un particolare scanner permette di calcolare le prospettiva di vita. La sperimentazione continua, ma sono tante le compagnie assicurative ad essere interessate

Basta una foto per stabilire quanto vivremo

Uno scanner sarà in grado di indicare quanto vivremo analizzando una foto. È la nuova possibilità della tecnologia sviluppata da un gruppo di ricerca dell’Università dell’Illinois (Chicago), che riesce ad analizzare il volto di una persona in una fotografia digitale per analizzarne e valutarne le prospettive di vita in base all’invecchiamento del volto.

Si tratta di un sistema biometrico molto sofisticato che, analizzando il colorito della pelle, le rughe e le macchie sul volto riuscirà a calcolare le prospettive di vita. Tutto questo sarà possibile grazie ad un algoritmo molto complesso che scansiona i tratti del viso e li suddivide in sei aree, lavorando poi sui vari fattori di invecchiamento presenti. A quel punto i dati ottenuti saranno sommati al sesso, alla razza, al livello di istruzione del soggetto analizzato e al fatto se questo è o meno un fumatore. L’applicazione, quindi, elaborerà la propria ipotesi di vita.

Si tratta di una tecnologia ancora in fase di sperimentazione, ma pare che i risultati ottenuti fino a questo momento stiano già suscitando parecchio interesse da parte di molte compagnie assicurative, per cui sarebbe sicuramente un ottimo vantaggio conoscere le prospettive di vita di un soggetto nel settore delle polizze vita, soprattutto per determinare la consistenza dei premi assicurativi.

“Adesso il nostro sistema è in grado di dire quanti anni reali si dimostrano, a prescindere dall’età biologica, e spesso sentenzia uno scarto anche di 10 anni in più dall’età biologica, ma l’obiettivo futuro è svelare la longevità” – spiega al Washington Post il ricercatore dell’Università statunitense – Sappiamo che alcune persone tendono a invecchiare più rapidamente di altre e sappiamo anche che i figli di persone con una senescenza più lenta tendono a vivere più a lungo rispetto ad altre. Il viso rispecchia le cattive abitudini che influenzano lo stato di salute delle presone, come il fumo di sigaretta che incide sulle rughe della bocca, il consumo di alcol che altera la pelle del naso, l’esposizione al sole che stimola la formazione di macchie e rughe fitte, così come lo stress” precisa Olshansky.

Intanto la sperimentazione continua e presto potrebbero arrivare altri risultati importanti.

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