Allerta meningite. Vaccinati in calo: c’è motivo di allarmarsi?

Numerosi sono i casi recenti di decessi causati da malattie infettive: la più letale resta sempre la meningite. L'unico antidoto a nostra disposizione resta, sempre e comunque, il vaccino

Allerta meningite. Vaccinati in calo: c’è motivo di allarmarsi?

Siamo nel ventunesimo secolo, dove curarsi dovrebbe essere più semplice, dovrebbe essere più sicuro, e non più un terno al lotto come poteva esserlo vent’anni fa. La medicina ha fatto passi da gigante: ciò nonostante, anche nel mondo occidentale alcune malattie ormai scomparse stanno tornando. Stiamo parlando di poliomielite, difterite, tetano, pertosse, morbillo.

Non sono particolarmente rilevanti i casi riscontrati in merito alle infezioni citate, ma – se passiamo ai casi di meningite – allora, c’è da allarmarsi, quantomeno in Italia. Dall’inizio del 2015 a oggi, la meningite si è presa 14 persone in Toscana: 7 il primo anno, 6 nel secondo (di cui uno per pneumococco).

La meningite pneumococcica è una forma di meningite potenzialmente letale, causata dal batterio Streptococcus pneumoniae: si tratta della seconda forma più comune dopo la meningite da meningococco. La prima colpisce maggiormente le persone adulte, mentre – per la seconda – la fascia coinvolta è quella 10-20 anni.

Ma come mai questa regione è così colpita rispetto alle altre? Grazie ad un’intervista del Dottor Fabio Voller, coordinatore dell’osservatorio di epidemiologia dell’Agenzia regionale di sanità (Ars), si è scoperto che – in Toscana – ci sarebbe un germe molto virulento, con una letalità del 30%.

Inoltre, c’è da dire che questo microrganismo colonizza facilmente: ecco spiegata la concentrazione nella stessa area. Di seguito, il Dott. Voller ha, inoltre, ricordato come sia da escludere il contagio da parte di individui immigrati (accuse pervenute da molti “non medici” e, quindi, inesperti del settore) visto che la maggior parte di essi proviene da regioni dove questo batterio non è presente.

Il dato più spaventoso non è tanto quello dei contagiati, quanto quello dei non vaccinati. La densità dei vaccinati è nettamente inferiore rispetto a quella degli anni passati. Secondo una pubblicazione dell’Iss, Istituto Superiore della Sanità, la media nazionale di vaccinati – tra le varie regioni – risulterebbe del 76,62% sull’intera popolazione.

Più nel dettaglio, si riscontra oltre l’85% in Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana, e Veneto, un allarmante 63,12% nella provincia di Bolzano, il 60% nella Sicilia, e – per finire – un 50% nella Campania. Di tutti i deceduti in Toscana, uno solo risulterebbe vaccinato a dovere. Se si fossero attuate le precauzioni necessarie, secondo la parola degli esperti, la cerchia di vittime si sarebbe ridotta di molto.

Il professor Massimo Andreoni, primario di Malattie Infettive dell’Università Tor Vergata, ha specificato che la vaccinazione rappresenta l’unico rimedio disponibile: questi vaccini sono totalmente testati, per cui le reazioni avverse, quando presenti, sono pressoché irrilevanti. Non ci sono state segnalazioni di una vaccinazione che abbia dato qualche controindicazione alla popolazione, e questo rimane l’unico metodo sicuro per essere immuni alla malattia.

Da tempo, in particolare sul web, si sono movimentate parecchie campagne anti-vaccino, spiegando che questi ultimi causano, se somministrati a neonati e bambini, effetti collaterali letali, tra cui persino l’autismo.

Importante è specificare che si tratta di notizie FALSE, così come sono FAKE anche le migliaia di articoli in tema, legati al caso del 1998 inerente il medico-chiurgo britannico Andrew Wakefield, il quale – per scopi economici – pubblicizzò notizie false. Malattie, che si credevano annientate da oltre un secolo, si sono portate via bambini i cui genitori si erano opposti alle normali vaccinazioni obbligatorie. 

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