Un venditore cinese vendeva pelli di cane per sintetiche

Un cinese, importatore di Milano, è stato denunciato dalle forze dell'ordine italiane per aver messo sul mercato un alto numero di pellicce di cane procione che egli spacciava per abiti sintetici.

Un venditore cinese vendeva pelli di cane per sintetiche

Anche in Italia dobbiamo ancora assistere, per l’ennesima volta, a dei misfatti che non vorremmo mai che succedessero nel 2017, ma che siamo costretti ad assistere per l’ennesima volta, a causa di uomini senza scrupoli che, per guadagnare, sono capaci di qualunque cosa per intascare denaro.

L’esempio più lampante è quello che vi espongo adesso, proveniente dalla città di Milano, dove un imprenditore cinese, importatore di abiti e capi di abbigliamento, stava mettendo sul mercato pellicce sintetiche, che in realtà di sintetico non avevano assolutamente nulla.

Infatti, si trattava di 140 capi di abbigliamento che riportavano etichette che indicavano che il materiale di cui erano composte queste pellicce era al 100 % sintetico, mentre in realtà queste pelli nascondevano qualcosa di più macabro e riluttante: esse erano state prodotte con pelliccia di cane procione.

Il cane procione è una specie di quattro zampe canino molto diffuso in Cina e poco nel nostro Vecchio Continente, L’aspetto di questo cane pare davvero confondersi con quello di un procione, perchè vi assomiglia tantissimo. Dobbiamo poi tenere conto che gli animali in Cina non godono di grande rispetto, specialmente i cani, i quali vengono anche regolarmente serviti in tavola, specialmente in certe feste, come l’orrendo Festival della carne di cane di Yulin, dove vengono servite in laute dosi fette di carne di cane.

La Guardia di Finanza di Verbania ha vigilato su questi traffici per lungo tempo, venendo poi a scoprire l’imbroglio che si nascondeva dietro tutto questo. La Guardia di Finanza stessa dichiara che alle presunte pellicce sintetiche era applicata un’etichetta sulla quale veniva riportata la composizione chimica della pelliccia, segnalando che si trattava di 100% di materiale di origine sintetica, mentre invece la loro composizione era totalmente di origine animale.

Per questo motivo, l’imprenditore cinese è stato denunciato per frode in commercio: il materiale sospetto era giunto fino al mercato di Verbania con troppa facilità, ma il buon lavoro della Guardia di Finanza ha impedito di mettere sul mercato questi pezzi d’abbigliamento spregevoli.

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