Nati i primi cani in provetta: aiuteranno a curare l’uomo

E' ai Beagle ed ai Coker Spaniel che spetta il titolo di primi cani in provetta. Dopo la famosissima pecora Dolly, il primo animale ad essere stato clonato, oggi è arrivato il momento di sfruttare a nostro vantaggio questa tecnologia

Nati i primi cani in provetta: aiuteranno a curare l’uomo

Finalmente il progresso ha avuto la meglio sullo scetticismo: i primi cani in provetta sono nati!

Proprio così, dopo anni dalla nascita di Dolly, la prima pecora clonata, sono state fatte moltissime ricerche sui cani in provetta. Il velo di scetticismo che riguardava la clonazione animale sembra essere stato finalmente abbattuto.

I primi cani in provetta sono sette, tra Beagle e Coker Spaniel, e sono nati da embrioni fecondati in laboratorio mescolando alcune tecniche di fecondazione artificiale e metodi di scrittura del DNA. Dopo anni ed anni di tentativi, i ricercatori, con a capo il direttore del laboratorio Alex Travis, sono riusciti nell’intento di fecondare ovuli con spermatozoi criogeneticamente conservati ed a far nascere i fantastici sette cuccioli che attualmente godono di ottima salute.

Ma andiamo più nel particolare: come può la nascita di un cane in provetta essere di utilità all’uomo? Beh, solo per citare un piccolo dato, il cane condivide quasi 300 malattie con l’uomo e la loro relativa cura può essere studiata su di loro. A livello embrionale, infatti, possono così venire studiate svariate malattie e finalmente cercare una cura, salvando anche specie a rischio estinzione.

Ciò che la comunità scientifica però deve combattere è lo scetticismo che sta dietro a scoperte e studi di questo genere. Sono in tanti, infatti, a non ritenere giusto che i cani in provetta vengano utilizzati a fini scientifici e promettono di opporsi a questo tipo di risultato e di pratica che nel prossimo futuro potrebbe dilagare sempre di più in ambito medico.

Non resta quindi che attendere nuovi ed ulteriori dettagli su questa ricerca e sulla sperimentazione che potrebbe derivarne. La nascita di cani in provetta, però, costituisce comunque un traguardo importante per la scienza e la ricerca.

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