Isole Eolie, pescatori in rivolta: "O noi o i delfini"

I pescatori delle isole Eolie hanno incrociato le braccia per protestare contro la creatura più amata della fauna marina: il delfino. Ecco le loro motivazioni.

Isole Eolie, pescatori in rivolta: "O noi o i delfini"

Se fino ad oggi pensavamo che il delfino fosse l’animale più amato da tutti – sia dai grandi che dai più piccoli – ebbene, forse ci sbagliavamo, perchè in questi giorni nella straordinaria cornice delle isole Eolie c’è una particolare protesta fatta dai pescatori locali che dicono: O i delfini o noi”.

Sembra che ogni tentativo per trovare una soluzione al loro problema sia naufragato in alto mare – ed è prorpio il caso di dirlo – così amato e frequentato dai delfini, che in questo caso rappresentano la controparte indesiderata di questa singolare vicenda. Una presenza – quella dei delfini – che si può definire vitale per l’esistenza e l’equilibrio dell’ecosistema marino, cosa che peraltro garantisce anche la sussistenza della categoria professionale – i pescatori – che su quello stesso ambiente marino e faunistico fondano la loro professione, quindi la loro stessa sussitenza e sopravvivenza.

I delfini sembrano essere più veloci riuscendo a mangiare più rapidamente le loro prede, lasciando quindi le reti dei pescatori pressoché o quasi del tutto vuote. E se fino ad ora – sbagliando – pensavamo che questi meravigliosi mammiferi nuotassero in un mare di pesce, ebbene ci sbagliavamo di grosso.

I pescatori delle isole Eolie ci ricordano che il pescato si rudce di anno in anno, dunque occorre intervenire rapidamente per trovare una soluzione al problema, e lanciano il singolare quanto perentorio ultimatum: “O loro o noi”.

I rappresentati del Consorzio – che raccoglie tutti i pescatori locali – tengono a precisare che non si chiede l’abbattimento dei mammiferi, piuttosto l’inserimento di dissuasori che li allontani, oltre alla dichiarazione dello stato di calamità naturale.

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