Pluto era un cane straordinario, non solo per la sua bellezza, ma anche per il grande insegnamento che ha dato a tutti gli aquilani, dopo il terremoto che nel 2009 ha devastato la città abbruzzese.
Era un cane vagabondo, non aveva una fissa dimora e forse proprio per questo viveva interamente la sua città, L’Aquila, che oggi vuole dargli l’ultimo saluto. Grazie a questo suo vagabondare era conosciuto un pò da tutti in città, non c’era aquilano che non lo avesse incontrato almeno per una volta – e dire che di aquilani ce ne sono tanti-.
Se c’era un evento o una manifestazione nelle piazze cittadine, lui era sicuramente presente, perché a Pluto piaceva stare in compagnia e prendere le coccole di chi voleva donargliele. Amava la sua città, quelle strade, quei palazzi, quelle mura che erano la sua casa. Le amava così tanto da non volerle abbandonare neanche dopo il tragico terremoto che colpì la città nel 2009.
Ed è proprio Pluto che ci ha dato e lasciato il più grande insegnamento, cioé quello che anche dopo grandi tragedie, la vita continua, la notte rincorre il giorno e come una fenice, si può rinascere dalle proprie ceneri. Cosa che molti aquilani hanno fatto, ricostuendo in parte la popria città, riappropiandosi poco alla volta della loro vita.
Non è stato un terremoto a determinare la fine della vita di questo cane esemplare, bensì un tumore, cellule malate che giorno dopo giorno sono cresciute nel suo organismo e che unitamente ad un’ulcera al cavo orale, hanno portato Pluto a non poter più ingerire né cibo né acqua.
Una situazione che i volontari animalisti de L’Aquila hanno portato a conoscenza di molti, grazie ai social network, tra cui Facebook, dove purtroppo nei giorni scorsi si é appreso della triste dipartita.
I veterinari dell’Azienda Sanitaria Locale hanno preso in cura il pastore tedesco, somministrandogli tutte le cure necessarie affinché Pluto non soffrisse.