Le galline possono prevedere l’arrivo di un terremoto? Una domanda che suona quasi come una battuta ma che invece potrebbe trovare un riscontro importante in un nuovo studio condotto in Cina i cui risultati potrebbero essere rivoluzionari.
Proprio in questi ultimi tempi, infatti, la Cina, una zona tra le più sismiche al mondo, sta conducendo una serie di studi su degli animali da fattoria, tra cui le galline, per capire se questi possano davvero prevedere l’arrivo di un terremoto.
La prevenzione e la tempestività in caso di terremoto, si sa, è molto importante per evitare di rimanere vittima di incidenti causati da crolli o, peggio ancora, da eventuali tsunami. Proprio per questo si cerca di sviluppare dei sistemi sempre più sofisticati per riuscire a sapere in tempo quando un terremoto sta per verificarsi. Ma le galline possono davvero essere utili in questo? Secondo lo studio condotto a Nanchino, nella Cina orientale, pare proprio di si.
Lo studio
I ricercatori osserveranno il comportamento degli animali per capire se possa avere un collegamento con l’arrivo di un terremoto. Tra i comportamenti ritenuti indicativi, ad esempio, quello che vede le galline salire in cima agli alberi oppure i salti che i pesci fanno verso la superficie. Atteggiamenti che sembrerebbero collegati con l’arrivo di un terremoto.
L’allevamento nel quale avverrà la sperimentazione sarà osservato costantemente da delle telecamere così che i ricercatori possano monitorare tutto in ogni momento. “I sismologi analizzeranno le anomali per decidere se c’è la possibilità o meno di un terremoto” ha dichiarato Zhou Hongbing, uno degli allevatori che parteciperà a questo importante studio.
A sottoporsi a questo esperimento non saranno solo galline, ma anche serpenti e pipistrelli che verranno studiati in luoghi chiusi e con poca luce. Non si tratta di un unicum in questo settore. Già in passato, infatti, sono stati condotti degli studi sugli animali per trovare una connessione con eventi naturali.
La Cina, purtroppo, è molto soggetta ai terremoto, l’ultimo dei quali ha fatto sei vittime ed oltre 50 feriti proprio pochi giorni fa, per cui i ricercatori cercano di trovare sempre più mezzi che possano aiutare a prevenire ed evitare catastrofi naturali importanti.