Petizione per i liceali contro la prova di fisica

In vista della prova di fisica, il Ministero ha fornito tre simulazioni di seconda prova, tutte e tre impossibili da risolvere in classe. Se la seconda prova fosse realmente così, si penalizzerebbe il lavoro svolto dagli studenti.

Petizione per i liceali contro la prova di fisica

In vista dell’imminente esame di stato, i liceali si stanno preparando, tramite simulazioni, ad affrontare le prove che verranno loro somministrate a giugno. Per gli studenti del liceo scientifico, con tutta probabilità, la seconda prova riguarderà la fisica.

Tuttavia, questa notizia non è stata presa bene, né dagli studenti né dai professori, sottolineando la difficoltà oggettiva di tale prova. A tal proposito, in Internet è presente una petizione su change.org che si propone di sostituire la prova di fisica con una di difficoltà minore.

Nella petizione online si sottolinea che tutte e tre le simulazioni somministrate ai liceali risultano particolarmente ardue da svolgere anche per gli studenti migliori, quelli più motivati a cui la materia piace tanto, perchè richiederebbe l’integrazione di argomenti svolti anche durante gli anni precedenti. Anche il lavoro dei professori non è stato semplice.

Essi, chiamati a correggere le simulazioni ministeriali, hanno concordato con i propri alunni, affermando che una prova del genere non è materialmente svolgibile all’interno del contesto classe, in cui gli alunni si trovano ad affrontare un carico di lavoro enorme relativo a più materie. Alla luce di tutto ciò, nella petizione si chiede, in modo limpido e genuino due cose in particolare:

  • a) che siano resi pubblici i nominativi degli estensori ministeriali delle prove, affinchè chi fa scuola possa avere un interlocutore con cui confrontarsi, evitando di trovarsi così in situazioni spiacevoli;
  • b) che il Ministero, evitando atti poco rispettosi del lavoro di studenti e docenti, eviti di affidare l’elaborazione di prove d’esame che risultano essere troppo lontane da ciò che, in cinque anni, viene richiesto agli studenti tramite il libro di testo, a chi non ha conoscenza delle reali condizioni di lavoro nelle scuole italiane e presti invece ascolto a chi in quelle scuole ci entra ogni giorno con un entusiasmo che non merita di essere frustrato.
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