Da cinque anni i precari aspettavano questa bella notizia: la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato che è opportuno stabilizzare il personale precario scolastico in Italia che abbia almeno conseguito 36 mesi di servizio. Una battaglia che va avanti da cinque anni, che soddisfa le richieste del personale scolastico e che inoltre condanna l’Italia ad eseguire il rinnovo dei contratti a tempo determinato in modo da supplire ai posti vacanti nelle varie sedi d’insegnamento. Almeno 250mila sono le persone della scuola che hanno così diritto di chiedere la stabilizzazione e ottenere anche risarcimenti pari a 2 miliardi di euro. A questi si aggiungono scatti di anzianità e le mensilità non corrisposte al posto vacante.
Grande la soddisfazione della Flc Cgil e di Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, allora tra i primi sostenitori di questa lunga battaglia. Il presidente ha dichiarato: “La sentenza arriva a distanza di quasi cinque anni da quando l’Anief avviò la vertenza sovranazionale e dopo migliaia di ricorsi presentati nei tribunali del lavoro italiani, che si vanno a sommare alla miriade di denunce pervenute alla Commissione Europea. Arriviamo a questo importante evento presso la Curia del Corte di giustizia europea dopo esserci imposti già in diverse occasioni nei tribunali italiani, con risarcimenti a favore dei lavoratori in media di 30mila euro per ognuno. Sull’esito del processo, che interessato la vita professionale e personale di tantissimi precari, siamo fiduciosi”.
E parte così la decisione da parte dei sindacati di inviare una diffida al Governo per poter cominciare già da dicembre le iniziative giudiziarie per stabilizzare i precari. La diffida conterrà un termine entro il quale la sentenza sarà esecutiva, termine naturalmente breve. E’ quello che ha spiegato l’avvocato Tommaso De Grandis, che rappresenta la Gilda, il sindacato degli insegnati, che si occuperà di inviare la diffida al governo e di sapere come intende procedere per la stabilizzazione del personale scolastico. In seguito, visto che la sentenza non riguarda solo i precari della scuola ma può essere estesa a tutti i precari della pubblica amministrazione, si occuperà di rendere esecutiva la stabilizzazione del personale amministrativo. Una doccia fredda per il governo, che chissà come reagirà ai dovuti provvedimenti.