Per moltissimi anni ha nascosto il suo segreto inconfessabile ma adesso Luca Barbareschi ha deciso di parlare e di raccontare la profonda sofferenza che ha vissuto nell’infanzia ma che per molto tempo lo ha tormentato. Già in passato l’attore aveva dichiarato di essere stato vittima di abusi sessuali da parte di persone religiose che tutto facevano fuorché pregare Dio.
L’attore ha persino pubblicato la sua crudele verità nella sua autobiografia “Cercando segnali d’amore nell’universo“, in un racconto inquietante da cui traspare l’amara sofferenza che lo ha segnato profondamente. Nel libro Luca parla di come sono cominciati gli abusi e racconta che la prima volta è stato il suo insegnante-prete ad adescarlo: il religioso lo chiamava con l’appellativo di “angioletto“.
L’insegnante lo ha raggirato dicendogli di andare in classe a prendere il registro che aveva dimenticato, ma non era vero, era solo un pretesto e infatti poi lo raggiunse. Il racconto di Barbareschi scivola sulla cruda realtà della violenza e non nasconde neanche i dettagli, come ad esempio il fatto che sotto la tonaca il prete non aveva nulla.
Quello fu il primo di altri incontri che Luca ebbe con altri preti che lo preferivano per il suo aspetto angelico: l’attore racconta che era un bambino bellissimo, di una bellezza straordinaria e travolgente, e che a quell’età di sette o otto anni poco capiva della sessualità e di cosa fosse giusto per un bambino così piccolo.
L’attore era anche oggetto di attenzioni da parte delle tate che pure lo molestavano e approfittavano della sua tenera età per toccarlo e prendergli il pisello. Un racconto che fa davvero rabbrividire e da cui si percepisce la cattiveria umana che non ha limiti.