Le Barbie che raffigurano figure sacre e religiose

C'è chi parla di provocazione e blasfemia e chi invece di arte e libera espressione, di fronte all'idea di due artisti argentini di creare Barbie e Ken ispirati a figure sacre e religiose.

Le Barbie che raffigurano figure sacre e religiose

Un antico proverbio italiano, che quasi tutti dovremmo conoscere, dice “Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”. Eppure c’è chi non ha voluto seguire il consiglio contenuto in questo famoso proverbio e ha suscitato molte polemiche ideando Barbie, firmate Mattel, rappresentanti figure sacre e religiose di tutto il mondo. Una cosa strana se si considera che da sempre la Barbie viene identificata come sexy e alla moda.

Gli artisti ideatori di questa novità sono argentini e si chiamano Pool Paolini e Marianela Perelli. Tra le loro creazioni abbiamo Barbie ispirate alla Vergine di Guadalupe, alla Vergine di Luján, alla Nostra Signora di Itatí, a Maria Maddalena, alla Vergine di Aparecida, alla Vergine di Lourdes e a quella di Fatima. Per quanto riguarda invece Ken sono stati invece scelti Santi come San Giorgio e San Rocco e figure come Mosè, Buddha e Gesù Cristo.

Queste creazioni sono state pensate per la mostra “Barbie, la religione di plastica”, che sarà ospitata alla Boca, quartiere della moda di Buenos Aires, dall’11 ottobre 2014.

Gli autori hanno cercato di rispondere alle numerose polemiche inevitabilmente sorte attraverso le pagine di El Universal, affermando di non voler affatto offendere la sensibilità dei fedeli cattolici, né tanto meno quella di altre religioni. C’è chi considera queste creazioni una blasfemia, altri invece come una libera espressione. I fedeli che si sono maggiormente offesi sono in particolare quelli devoti alla “Difunta Correa”, una figura sacra in Argentina e Cile. Le autorità del luogo in cui si trova il santuario della defunta (santuario di San Juan) hanno addirittura chiamato di persona gli artisti per esprimere indignazione. I due artisti, sui social network, si sono giustificati dichiarando: “Di fronte a un mondo che ci premia per pensare, agire e sentire tutto allo stesso modo, ci ribelliamo, riaffermandoci diversi. Utilizziamo l’umorismo per sottolineare la nostra disconnessione con l’universo storico, politico in cui risalta la finzione e nel quale vengono intrappolati i più”.

La Sir, l’agenzia dei vescovi, ha affermato che le bambole non arriveranno nei negozi in quanto la “religione non è plastica” e l’iniziativa è di cattivo gusto. La Sir aggiunge: “Qualcuno potrebbe pensare che l’ufficio marketing del Vaticano sia impazzito e abbia avviato un restyling un po’ audace della produzione figurativa cultuale, ma la verità è che la versione religiosa dei due manichini mignon è ufficialmente la provocazione di due artisti argentini”.

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