Nell’ultimo secolo è diminuita la quantità di ossigeno nell’atmosfera

Nel corso degli ultimi 800mila anni è progressivamente diminuita la quantità di ossigeno presente nell’atmosfera; negli ultimi 100 anni questo trend si è ulteriormente incrementato

Nell’ultimo secolo è diminuita la quantità di ossigeno nell’atmosfera

La quantità d’ossigeno presente nella nostra atmosfera è in costante diminuzione da diverse migliaia di anni. Quello che a molti sembrava un dato di fatto, è stato ora anche confermato da uno studio condotto presso l’autorevole Princeton University del New Jersey. Le conclusioni di tale ricerca sono state pubblicate su “Science”, rinomata rivista scientifica statunitense.

Ma come si è arrivati a tali conclusioni? Sono state sufficienti delle analisi chimiche dei campioni di ghiaccio prelevati sia in Groenlandia che in Antartide. L’analisi chimica delle carote di ghiaccio ha dimostrato come nel corso degli ultimi 800.000 anni le concentrazioni di ossigeno si siano ridotte dello 0,7%. Un calo che secondo i ricercatori è del tutto normale, in quanto adeguato agli standard geologici del nostro pianeta. Ma a destare preoccupazione è il trend riscontrato nel corso degli ultimi 100 anni: in questo arco di tempo la concentrazione di ossigeno ha infatti subìto una diminuzione più rapida che non in passato.

Secondo John Higgins, coautore del presente studio, il responsabile di questo fenomeno non può che essere l’uomo. Lo studioso ha infatti affermato che “la Terra ha lunghi processi che l’umanità ha mandato in corto circuito”. In altri termini l’attività dell’uomo intrapresa nel corso dell’ultimo secolo ha alterato sensibilmente quegli equilibri presenti sulla Terra da migliaia di anni.

Come principale colpevole di questo trend negativo, la ricerca della Princeton University ha indicato l’utilizzo dei combustibili fossili da parte dell’uomo. E’ proprio il loro cospicuo impiego a determinare un più rapido consumo di ossigeno, con conseguente rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera. Contrariamente a quanto si possa credere, la ricerca ha infatti dimostrato che la diminuzione di ossigeno negli ultimi 800mila non abbia comportato anche un conseguente aumento dell’anidride carbonica. Da ciò si deduce come in questo lasso di tempo la Terra sia stata capace di raggiungere un proprio equilibrio naturale. Ma nell’ultimo secolo questa indiscussa capacità di autoregolarsi è stata messa a dura prova da parte dell’uomo, e con l’attuale ritmo di crescita della CO2, il rischio è che possa essere irrimediabilmente compromessa.

A supporto di tale tesi, lo stesso John Higgins ha concluso sottolineando che “la Terra può prendersi cura dell’anidride carbonica in più nell’atmosfera quando dispone di centinaia di migliaia o milioni di anni per riuscire a smaltirla, ma oggi l’umanità sta rilasciando anidride carbonica troppo rapidamente”.

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