Approvato dal Senato il Ddl ecoreati. Ora tocca alla Camera

E' stato approvato dalla Camera, dopo la prima bocciatura, il disegno di legge riguardante gli ecoreati. Ora l'introduzione del nuovo ddl passa dalle mani del Senato.

Approvato dal Senato il Ddl ecoreati. Ora tocca alla Camera

L’Aula del Senato ha approvato oggi il ddl ecoreati, provvedimento passato con 165 voti favorevoli a fronte i 49 contrari, e 18 astenuti. Le modifiche apportate a Palazzo Madama hanno quindi fornito la spinta decisiva all’approvazione del disegno di legge, che prevede l’introduzione di norme che andranno a regolamentare in maniera più efficace le infrazioni commesse ai danni dell’ambiente.

Tra le novità vi saranno l’introduzione del divieto di esplosioni in mare, nell’ambito di attività di ricerca ed ispezione dei fondali (pene previste da 1 anno a 3 anni di galera), la detenzione in carcere dai 2 ai 6 anni per chiunque sia ritenuto colpevole del reato di inquinamento ambientale, con sanzione pecuniaria compresa tra 1 e 100.000 euro (articolo 452-bis), la reclusione da 5 a 15 anni per i colpevoli di disastro ambientale (ovverosia alterazione irreversibile di un ecosistema) e l’inasprimento delle pene per il delitto di traffico e abbandono di materiale radioattivo, che costerà a chi si macchierà di tale crimine dai 2 ai 6 anni di prigione, a meno che il fatto non costituisca un reato di gravità ancora maggiore. E’ prevista inoltre un’ulteriore aggravante in caso di associazione mafiosa.

Anche l’ecoreato di impedimento al controllo, previsto per chiunque intralci o eluda le attività di controllo ambientale, verrà punto con la detenzione dai 6 mesi ai 3 anni, sempre che ciò non costituisca un reato più grave. Il WWF ha commentato così il provvedimento: “L’adeguamento del Codice Penale consente, tra l’altro, di poter contare su un termine di prescrizione più alto. Si ricorda, a tale proposito il caso Eternit: l’intervenuta prescrizione che ha mandato assolti gli imputati, è dipesa dall’esistenza di reati assolutamente inadeguati rispetto alla gravità dei fatti” “Nella proposta, inoltre, si stabilisce che si possano comminare sanzioni penali anche a carico delle persone giuridiche (società, imprese) che, spesso, sono le reali responsabili di condotte nocive per l’ambiente”.

Esulta anche Legambiente, secondo la quale grazie al ddl sugli ecoreati “è stata finalmente cancellata la non punibilità dei reati colposi in caso di bonifica, tanto cara a Confindustria, e sono stati apportati ulteriori miglioramenti al testo grazie al voto favorevole della maggioranza, del Movimento Cinque Stelle e di Sel. Ora chiediamo alla presidente della Camera, ai presidenti delle Commissioni Giustizia e Ambiente e ai capigruppo di Montecitorio di calendarizzare immediatamente un disegno di legge”.

Il governo era ieri diviso in particolare sul punto riguardante il divieto di esplosioni in mare, tant’è che inizialmente il ddl ecoreati proposto da Gal e Fi aveva incontrato la ferma opposizione dell’esecutivo. L’approvazione incassata oggi è stata accolta con parole di gioia dal Ministro della Giustizia (nonché ex Ministro dell’Ambiente) Andrea Orlando, che ha affermato quanto il lieto fine sia stato reso possibile solo grazie alla “interlocuzione fra le diverse componenti politiche. Mi auguro-ha continuato Orlando-ci sia la stessa interlocuzione, al di là della stretta maggioranza, anche in altre occasioni. Da Ministro dell’Ambiente mi recai nella Terra dei Fuochi, e mi assunsi come impegno quello di procedere verso una riforma complessiva della punibilità dei reati ambientali, e mi pare che oggi si sia giunti a questo risultato”.

Il provvedimento, secondo Andrea Orlando “non individua soltanto nuovi reati, ma consente anche per quei reati di carattere minore di estinguersi quando c’è una forma di collaborazione da parte di chi ha provocato questo danno ambientale, se è di contenuta entità”. Anche il Ministro della Giustizia, come il WWF, non ha mancato di tirare in ballo il clamoroso scandalo Eternit. Per Orlando infatti l’approvazione del ddl sugli ecoreati “rappresenta anche la miglior risposta politica, anche se naturalmente non può incidere in quel processo, a una vicenda come quella di Eternit, perché si ridefiniscono le fattispecie di reato. Abbiamo finalmente un riferimento certo per quanto attiene il disastro ambientale”.

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