Elon Musk e la sua piattaforma X (ex Twitter) continuano a far parlare di sé con due grandi novità. La prima riguarda un importante cambiamento nella strategia di monetizzazione della piattaforma, mentre la seconda vede X uscire indenne dal quadro regolamentare del Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea. Vediamo nel dettaglio entrambe le notizie.
X pagherà i suoi utenti Premium per interagire tra loro
A partire dall’8 novembre 2024, X introdurrà un sistema di monetizzazione per i suoi utenti Premium basato sull’engagement, rivoluzionando così il precedente modello legato alle impression pubblicitarie. In questa nuova configurazione, i creator verranno pagati in base alle interazioni che i loro post genereranno, come commenti, like e retweet, piuttosto che per il numero di visualizzazioni degli annunci nelle risposte ai post. Per essere idonei a partecipare a questo piano di guadagno, gli utenti Premium devono soddisfare due requisiti fondamentali: avere almeno 500 follower e accumulare 5 milioni di impression sui post nei tre mesi precedenti. Questo nuovo modello punta a incentivare l’interazione tra gli utenti Premium, creando un ecosistema in cui più sono le persone che partecipano e si scambiano interazioni, più si guadagna.
Secondo X, fino al 25% degli abbonamenti Premium sarà destinato ai creator, permettendo loro di monetizzare in maniera diretta e consistente. Tuttavia, non mancano le preoccupazioni. La paura di molti è che questa meccanica possa incoraggiare la diffusione di contenuti sensazionalistici progettati solo per ottenere interazioni, un fenomeno noto come “engagement farming“. X ha dichiarato che adotterà misure per evitare manipolazioni, penalizzando quegli account che tentano di gonfiare artificialmente i numeri di interazione. Solo le interazioni autentiche verranno conteggiate ai fini del pagamento. Questo cambiamento arriva in un momento in cui la piattaforma sta cercando di rinnovare la propria strategia di monetizzazione. Il modello basato sulle impression pubblicitarie si è dimostrato meno efficace a seguito del calo delle entrate pubblicitarie registrato dopo l’acquisizione di X da parte di Elon Musk. La nuova politica punta a rendere più sostenibile la piattaforma per i creator, che potranno persino “guadagnarsi da vivere” grazie a X, come affermato dalla stessa azienda.
X evita l’etichetta di “gatekeeper” nell’Unione Europea
Parallelamente alla nuova strategia di monetizzazione, X ha ottenuto una vittoria significativa nell’ambito normativo europeo. Nonostante il Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea imponga rigide regole alle aziende tecnologiche considerate “gatekeeper“, X è riuscita a evitare questa designazione. Questa categoria, infatti, è riservata a piattaforme con un potere di mercato considerevole e un ruolo centrale nell’interconnessione tra imprese e consumatori, cosa che X, a quanto pare, non ha raggiunto. Essere classificati come gatekeeper avrebbe imposto a X obblighi gravosi, come la necessità di condividere i propri dati con altre aziende e di garantire una concorrenza equa, senza favorire i propri servizi rispetto a quelli di terzi. La violazione di queste regole potrebbe comportare multe fino al 20% del fatturato globale dell’azienda.
Per Musk, questa decisione rappresenta un sollievo, poiché permette alla piattaforma di operare nell’Unione Europea senza dover affrontare le complesse e costose regolamentazioni imposte dal DMA. Altri giganti del tech, come Google, Apple, Microsoft, Meta, Amazon e ByteDance, sono stati invece classificati come gatekeeper e dovranno adeguarsi alle nuove norme europee. Questa vittoria normativa per X potrebbe avere ripercussioni interessanti anche per altre piattaforme di medie dimensioni, che potrebbero cercare di seguire l’esempio di X per evitare l’etichetta di gatekeeper. La decisione dell’Unione Europea solleva anche interrogativi su come si evolverà il panorama digitale nel continente, con un crescente equilibrio tra innovazione e regolamentazione.