Twitter: tante prese di posizione su Musk, preoccupazioni dalla EFF

Non accenna a placarsi il vespaio di polemiche nato dall'acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, con l'emergere di varie prese di posizioni, sia dall'esterno che dall'interno del microblog del canarino azzurro.

Twitter: tante prese di posizione su Musk, preoccupazioni dalla EFF

Prosegue la telenovela legata all’acquisizione  di Twitter da parte di Elon Musk, CEO di Tesla, con nuove prese di posizione, da parte dell’EFF, del responsabile legale della piattaforma, dei dipendenti e, financo, dell’ex presidente Trump: intanto, le pratiche per l’acquisizione vanno avanti, e si è arrivati alla definizione delle “penali” in caso di mancato signing. 

Nelle scorse ore, sono emersi ulteriori dettagli relativi all’acquisisizione di Twitter da parte di Elon Musk, grazie a un documento depositato presso l’autorità di vigilanza SEC, dal quale si evince, innanzitutto, che le due parti, Musk e il social, saranno costretti a pagare 1 miliardo di dollari di penale nel caso l’acquisizione non venga portata a termine. In particolare, la commissione sarà versata se Musk non metterà effettivamente assieme i fondi per comprare, per 44 mld di dollari, la piattaforma, o se quest’ultima consiglierà agli azionisti di votare contro la proposta di Musk o deciderà di accettare proposte concorrenti. Inoltre, il programma di equità dei dipendenti terminerà con l’acquisizione: sino ad allora i premi legati al possesso azionario verranno maturati ma, dopo, si procederà ad annullarli e, al raggiungimento della maturazione degli stessi, al saldo in contanti. 

Come noto, l’account Twitter di Trump è stato sospeso dopo l’appoggio dell’ex presidente all’assalto verso il Campidoglio degli USA e, ipso facto, il ricco esponente del fronte ultraconservatore si è dovuto creare un social a se stante, Truth Social che, sull’App Store, sta ottenendo un grande successo in termini di installazioni, tanto che Musk ha spiegato come tale social esista proprio a causa della censura della libertà di parola di Twitter. Trump, però, a Fox News., pur avendo definito Musk un brav’uomo che certo introdurrà migliorie sul microblog, ha spiegato che non tornerà su Twitter e che resterà su Truth.

Più che dall’eventuale ritorno di Trump su Twitter, i problemi per Musk sembrano provenire da altri fronti. Nelle scorse ore, il collettivo conservatore Project Veritas ha pubblicato su YouTube l’audio (giudicato estrapolato e manipolato dal CMO di Twitter, Leslie Berland) della prima riunione del social con i dipendenti dall’acquisizione di Musk.

Dalla registrazione si evincono le preoccupazioni dei dipendenti, che hanno chiesto se fosse previsto un blocco delle assunzioni (non ottenendo risposta), e l’impatto dell’acquirente sulla direzione della piattaforma una volta resa privata. Il CEO, Parag Agrawal, in sella da 4 mesi, ha detto che l’azienda continuerà a comportarsi come sempre, sino a che l’accordo non sarà ultimato, forse entro 6 mesi, e che dopo alcune cose potrebbero cambiare. Intanto, si avvierà un dialogo a due vie con Musk, nel tentativo di spiegargli perché siano state intraprese alcune mosse in merito alla moderazione, ma anche per impostare una collaborazione che recepisca aspirazioni e ambizioni di Musk. Ovviamente, si punterà a che il diretto interessato interloquisca direttamente con i dipendenti “il prima possibile.

Anche il team legale di Twitter è in subbuglio. Nella riunione degli avvocati di Twitter tenuta dalla responsabile Vijaya Gadde, quest’ultima si è commossa commentando il futuro di Twitter, chiedendosi come verrà gestita dall’uomo più ricco del pianeta che, d’altro canto, commentandone le dichiarazioni durante la trasmissione del podcaster Saagar Enjeti, l’ha definita la miglior attivista della censura, avendo determinato sia il ban di Trump che la sospensione dell’account del New York Post per aver pubblicato le email del figlio di Biden, ottenute forse dietro hackeraggio, diffondendo teorie del complotto. 

Anche la Electronic Frontier Foundation si è detta preoccupata dall’acquisizione di Musk. Secondo la EFF sarebbe pericoloso voler autenticare tutti gli utenti del social, perché sia usato solo da persone reali, perché poter usare uno pseudonimo tutela l’anonimato ed evita le ritorsioni nella critica al potere. Inoltre, la libertà di parola auspicata da Musk potrebbe danneggiare alcune categorie, tutelate dal fatto che il social vieta la pubblicazione di specifici contenuti. Infine, ma qui Musk si è detto d’accordo, l’EFF ha consigliato di implementare la crittografia end-to-end sulla messaggistica privata della piattaforma, che ora invece può essere liberamente letta dai dipendenti e consegnata in chiaro alle autorità. 

Continua a leggere su Fidelity News