Continua a offrire spunti di riflessione e di chiacchiericcio l’interesse del miliardario Elon Musk per l’acquisto di Twitter, per ora in sospeso, con l’istrionico imprenditore che, nelle scorse ore, oltre ad aver lamentato problemi legali col social del canarino azzurro, ha proseguito nel suggerire migliorie allo stesso.
Come noto, Elon Musk ha sospeso il processo d’acquisto di Twitter in attesa di vederci chiaro sul numero effettivo di account falsi e bot presenti tra gli utenti della piattaforma: a una domanda di un utente sul come avrebbe “elaborato il processo di filtraggio degli account bot“, l’attuale CEO di Tesla ha risposto che avrebbe usato, come dimensione del campione per le verifiche, 100, in quanto è quello che usa la piattaforma stessa quando vuole quantificare la percentuale di account “falsi/spam/duplicati“.
In ragione di quest’informazione fornita, il team legale della piattaforma ha ufficialmente richiamato Musk per aver violato un accordo di non divulgazione, NDA, col noto microblog.
Ciò, però, non ha fermato Musk dal cimentarsi in ulteriori consigli su come migliorare Twitter. In primis, l’imprenditore, da sempre molto attivo sul social, ha condiviso un piccolo tutorial che spiega come disattivare l’algoritmo che suggerisce i tweet più popolari (bottone, home, icona delle stelle in alto a destra, opzione “ultimi tweet”) che manipolerebbe l’utente in modi che non potrebbe neanche immaginare. Inutile dire che tale presa di posizione non ha fatto piacere all’ex CEO e co-fondatore Jack Dorsey, che ha spiegato che l’algoritmo di Twitter, disattivabile in favore della visualizzazione cronologica, è stato concepito per far risparmiare tempo agli utenti qualora lontani per un po’ dalla piattaforma.
Corretto un po’ il tiro in merito, spiegando che l’algoritmo, nel tentativo di indovinare cosa piaccia all’utente, potrebbe inavvertitamente e senza malizia amplificare o manipolare i suoi punti di vista, Musk ha spiegato che, a suo avviso, gli algoritmi del social dovrebbero essere open source, così da dare a tutti la possibilità di controllarne il funzionamento, col vantaggio correlato di poter scoprire gli eventuali bug che si annidano nel codice.