Twitter, sotto la gestione di Musk, è un vulcano in continua eruzione. Molto spesso è lo stesso nuovo proprietario del social ad annunciare le novità, come l’eventuale ritorno dei Fleets, forse l’ennesima mossa per trattenere gli utenti e far crescere gli iscritti (a cui da ora è limitata la ricerca, con gli “esterni” che potranno vedere solo dei post suggeriti). Nelle scorse ore, uno dei rari post ufficiali di Twitter ha rendicontato di una nuova “miglioria“.
Molto spesso gli utenti si lamentano dello scarso coinvolgimento dei propri post, paventando il pericolo di essere stati shadowbannati, pur senza averne la prova. All’insegna di una mossa che fa rima con trasparenza, l’account sicurezza di Twitter ha annunciato che d’ora innanzi gli account che possono aver violato le politiche contro la condotta odiosa saranno contrassegnati con un’apposita label o etichetta.
La piattaforma Twitter precisa che intende come condotta odiosa ciò che riguarda l’odio come incitamento, immagini e riferimenti senza dimenticare gli insulti sessuali e razzisti, le minacce, i tropi e gli insulti. Da qualche tempo, però, le policy del social del canarino azzurro non tutelano più gli utenti trans da comportamenti odiosi come deadnaming (utilizzo di genere e nome che la persona usava prima del cambio di identità sessuale) e misgendering (riferimento al sesso biologico e non all’identità sessuale che si sente propria).
Secondo quanto emerso anche dalle fonti online che hanno riportato per prima la notizia, l’avere un post etichettato con la label del shadowbanning comporterà che lo stesso non sarà suggerito nelle raccomandazioni dagli appositi algoritmi di Twitter.
Ciò secondo il ben noto slogan di Musk per il quale sotto la sua gestione vi sarà libertà di parola ma non di accesso, nel senso che sarà tollerato ciò che non viola la legge e che in caso di violazione della policy del social si andrà incontro a una riduzione della visibilità ma possibilmente non alla rimozione del contenuto. Gli utenti, nella fattispecie delle etichette di ban ombra possono “inviare feedback” e fare appello in merito a tale etichetta.