Da qualche tempo, Facebook – il noto social di Mark Zuckerberg – è fortemente attenzionato dai grandi brand che lo usano per coltivare i rapporti con la loro clientela e, ovviamente, anche per pubblicizzarsi. Una circostanza, questa, che – purtroppo – a volte può anche trarre in inganno l’utente: come nel caso delle finte inserzioni che, in cambio del versamento di appena 20 euro, promettono la possibilità di accaparrarsi un bel paio di scarpe Timberland!
Come al solito, a metterci in guardia anche contro questa truffa – divenuta virale “grazie” al social per eccellenza – è stata la pagina Facebook approntata dalla Polizia Postale, “Una vita da social“. Quivi, viene spiegato che, da qualche giorno, è tornata a ripresentarsi una truffa le cui prime avvisaglie risalgono al periodo finale dello scorso anno: mutatis mutandis, a distanza di qualche mese, e guarda caso in tempo per gli acquisti natalizi, la medesima campagna criminale è tornata ad affacciarsi sulle bacheche di gruppi Facebook, e sulle Timeline dei singoli utenti. Nonché, nelle loro messaggerie.
Di cosa si tratta? Semplice: un annuncio, con mittente “Timberland Negozio Online Store” spiegherebbe che, “solo per oggi”, sarebbe in corso una vendita speciale, con uno sconto del 90%, di alcuni modelli di scarpe del brand omonimo. In pratica, versando poco più di 20 euro, ci si potrebbe facilmente accaparrare, salvo esaurimento delle scorte, quelle scarpe di fattura quasi artigianale che tanto piacciono ai consumatori italiani (e non). Inutile farsi illusioni: versando la pecunia, non si ottiene assolutamente nulla in cambio e, anzi, oltre a questo, si perdono preziosi ed importanti dati personali.
Una conferma, in tal senso, è stata fornita anche da Konsumer Italia, un’organizzazione per la tutela del consumatore che racconta di come una donna, tramite uno di questi annunci, sia finita su un sito “civetta” in tutto e per tutto simile a quello originale, sia come layout, che come sistema di registrazione e modalità di pagamento supportate. Allettata dalla possibilità di fare un bell’affare, la signora in questione avrebbe versato il dovuto, salvo – poi – constatare che il tutto (compresa la sua anagrafica ed i dati della carta di credito) veniva re-indirizzato ad un portale cinese.
Per evitare situazioni del genere, sia Konsumer Italia che la Polizia Postale consigliano, in caso di dubbio, di consultare sempre il reparto marketing dell’azienda alla quale afferiscono queste mirabolanti promozioni: chi meglio di loro, infatti, potrà confermare, o meno, l’autenticità delle promo nelle quali ci siam imbattuti? Nell’eventualità che, in seguito alla verifica, l’inserzione si riveli falsa, è meglio NON cliccarla e, anzi, è buona cosa mettere in guardia, a tal proposito, i nostri contatti social.
Se, invece, sfortunatamente, si è già caduti nella trappola del sito “civetta” o phishing di turno, bisogna procedere alla denuncia presso le forze dell’ordine e, muniti del certificato rilasciato (sarà utile per riottenere l’accredito della somma), chiedere il blocco della carta di credito al proprio istituto bancario.