Social di Zuckerberg down: Facebook, Instagram e WhatsApp tornano operativi

Questa la cifra che il magnate dei social avrebbe perso durante le 6 ore di blocco di ieri. Adesso le tre piattaforme sono tornate online, da Menlo Park spiegano che si è trattato di un errore interno. Scuse pubbliche del fondatore di Facebook.

Social di Zuckerberg down: Facebook, Instagram e WhatsApp tornano operativi

Titolo di borsa a picco e 6.1 miliardi di dollari persi in sole 6 ore. A tanto ammonta il danno per Mark Zuckerberg dopo il blocco dei social avvenuto nella giornata di ieri. Per gli internauti, e soprattutto per chi utilizza quotidinamente tali piattaforme per lavoro, si è trattato di un vero e proprio incubo, visto che non c’erano tempi esatti per il ripristino del servizio. Tutto è cominciato alle ore 17:30 italiane, quando molti utenti hanno segnalato disservizi su Facebook, Instagram e anche WhatsApp. Anche la piattaforma di messagistica istantanea è parte infatti dell’impero informatico di Zuckerberg. 

Nella notte i tre social sono tornati operativi, con tanto di scuse da parte dello stesso fondatore di Facebook, Zuckerberg appunto. “Scusate per l’interruzione di oggi, so quanto vi affidiate ai nostri servizi per rimanere in contatto con le persone a cui tenete” – così ha scritto il magnate dei social sul suo profilo ufficiale. L’impatto del “down” è stato a livello globale, ma da Menlo Park spiegano che non si è trattato assolutamente di un attacco esterno, ma di un errore interno.

Server resettati manualmente

Ma quale è stato quindi il problema che ha interessato le tre piattaforme social ieri? In sostanza si è trattato di qualcosa di molto meno grave del previsto. Tutto è accaduto durante un cambiamento di configurazione interno a Facebook. Ad un certo punto Internet non sapeva letteralmente più dove “trovare” le piattaforme, come se fosse praticamente senza mappa e senza conoscere la strada per raggiungerlo. 

I computer, infatti, convertono siti web come Facebook.com in indirizzi IP, dotati di una sigla numerica. John Graham-Cumming, chief technology di Cloudflare, ha paragonato questo sistema alla rubrica di un telefono. “Il problema interno che si è verificato in Facebook è stato l’equivalente del rimuovere i numeri di telefono degli utenti dai loro nomi in rubrica, rendendo impossibile chiamarsi” – così ha detto ai media americani Graham-Cumming. Gli esperti hanno dovuto accedere manualmente ai server posizionati a Santa Clara, in California, per risolvere l’inconveniente. 

Anche in questo caso sono state tante le fake news circolate sulla Rete. Per Facebook comunque ieri è stata una giornata nera: una ex dipendente, infatti, ha accusato pubblicamente Facebook di pensare più al profitto che alla sicurezza degli utenti. La ex dipendente, che oggi parlerà della questione davanti al Senato degli Stati Uniti d’America, ha dichiarato che il sociale di Zuckerberg diffonde odio, violenza e disinformazione. Da Menlo Park rimandano al mittente le pesantissime accuse. 

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