Che i social network, oltre che ad accorciare le distanze, contribuissero anche a fare nuove conoscenze e, quindi, nuove amicizie, è una cosa risaputa.
“Chiaccherare” con il vicino di casa, o con un altro utente che si trova nell’altro emisfero, non fa alcuna differenza.
In alcuni casi, però, si arriva anche all’eccesso, e succede che, per comunicare con i propri famigliari, pur vivendo nella stessa casa, si usino i social network o, comunque, le tantissime applicazioni – gratuite – che permetto di chattare (e non solo) “senza la preoccupazione di sprecare la voce“.
È, questa, una delle caratteristiche di internet (nel bene o nel male), ed è per questo che, oggi, i social network stanno avendo sempre più successo, tant’è vero che ogni giorno ne nascono sempre di nuovi, con caratteristiche più potenti e più vicine al mondo reale: ogni giorno, poi, vengono aggiunti nuovi algoritmi che contribuiscono a semplificarne l’utilizzo, ed a renderli accessibili ad un numero di utenti sempre maggiore.
Sino a qualche anno fa, era (quasi) impensabile che un uomo di 70 anni si cimentasse con questo nuovo modo di comunicare: oggi, invece, i dati dimostrano che anche gli over 70 ne fanno uso in modo crescente. Non occorre guardare i dati, per rendersi conto di come l’evoluzione “abbia colpito” tutti a prescindere dall’età anagrafica: molti nonni comunicano con i propri nipoti sfruttando Whatsapp o, comunque, servizi di messaggistica.
Secondo Facebook, il social network per eccellenza ideato dal geniale Mark Zuckerberg, gli utenti europei hanno stretto amicizia con oltre 5 miliardi di altri utenti che si collegano da paesi diversi rispetto al proprio: basti pensare che, in media, ogni cittadino europeo ha ben 47 nuove amicizie non provenienti dal proprio paese.
Il fanalino di coda, riguardo questa “curiosa” statistica, lo detiene proprio il Bel Paese: infatti, risulta che, in media, ogni utente italiano (che si collega dall’Italia) ha “solo” 29 amici che provengono da altri paesi e, sempre secondo il social network, anche questo dato è destinato a crescere.