Outernet: internet gratis per tutti progetto della MDIF

Il futuro della trasmissione delle informazioni si chiama Outernet, progetto ideato dalla Media Development Investment Fund: libero e gratuito per tutti i cittadini del mondo

Outernet: internet gratis per tutti progetto della MDIF

Il  suo nome è Outernet, ossia il primo servizio gratuito di distribuzione globale delle informazioni. Un progetto decisamente rivoluzionario, quello in corso di sviluppo alla Media Development Investment Fund, associazione senza scopo di lucro con sede a New York.

Con la premessa che l’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani riconosce ad ogni individuo il “diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di libertà di avere opinioni senza interferenze e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere“, l’ideatore del progetto, Syed Karim, direttore del MDIF, spiega che “Outernet utilizza le tecnologie più avanzate per risolvere un problema sociale profondo: mentre il mondo si muove verso un’economia basata sulla conoscenza a livello mondiale, più di 3 miliardi di persone ne sono escluse per via del costo, geografia o giurisdizione. Outernet farà aumentare le opportunità per tutti di accedere a notizie e informazioni digitali, consentendo un maggiore accesso alle opportunità e all’istruzione”.

Outernet utilizzerà una rete di mini satelliti cubici, chiamati CubeSat, che verranno lanciati nell’ orbita terrestre a circa 1600 – 2000 km dalla superficie, e che poi trasmetteranno i dati inviati dalla Terra in tutto il mondo, gratuitamente.

Con Outernet sarà possibile bypassare la censura, garantire la privacy, addirittura assicurare la comunicazione anche in caso di emergenze e calamità naturali, e offrire l’accesso alle informazioni a tutti i cittadini del mondo, compresi coloro che non possono permettersi il collegamento ad internet o vivono in zone non raggiunte dal progresso tecnologico.

Anzi, a questo proposito, Syed Karim spiega che proprio le zone più remote, dove al momento non esistono hot-shot, potrebbero essere quelle in cui Outernet funzionerebbe al meglio, infatti “il segnale inviato dai CubSAt non verrebbe disturbato dal frastuono di segnali che invece esiste nelle metropoli”.

A giugno partirà un primo test in orbita, a settembre verrà inoltrata richiesta alla Nasa per poter effettuare degli altri test sulla Stazione Spaziale Internazionale e, se tutto dovesse procedere secondo i programmi, a giugno 2015 si potrebbe iniziare a trasmettere dall’orbita terrestre.

Progetto indubbiamente innovativo, ma certo non poco ambizioso, considerato che, secondo alcuni specialisti, i costi si aggirano intorno 40 milioni di dollari, tanto da spingere a chiedersi se non sia, purtroppo, solo una chimera.

Ma Karim rassicura: “Abbiamo una solida consapevolezza dei costi coinvolti. Molto di ciò che viene descritto è già stato provato da altri piccoli programmi satellitari o esperimenti. Non c’è davvero nulla che sia tecnicamente impossibile”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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