Nuovo aggiornamento di Google Search per la sua versione fruibile da desktop

Nuove modalità di visualizzazione dei risultati di ricerca: nuovo layout più user-friendly o ennesimo tentativo di aumentare gli introiti pubblicitari?

Nuovo aggiornamento di Google Search per la sua versione fruibile da desktop

Da poco tempo Google ha lanciato una nuova modalità di layout per il desktop, dedicata alla restituzione delle ricerche, molto simile a quella attualmente in uso sul mobile. Da mobile invece sono state introdotte le favicon, ovvero delle piccole emoji vicino ai link blu che sono pertinenti ai contenuti del sito correlato.

Perché allora tante critiche verso questa modalità più user-friendly? Perché rende ancora più difficile all’utente la distinzione degli annunci sponsorizzati dai risultati organici. E il dato è stato confermato dalla stessa media fornita dalle campagne Google Ads che hanno visto un generale incremento del numero dei click sui propri annunci (ovvero il CTR che, in termini tecnici, è il rapporto tra il numero di volte di esposizione di un annuncio pubblicitario e il numero di volte che gli utenti ci hanno cliccato). 

Come faranno gli utenti a distinguere allora gli annunci Google sponsorizzati dagli altri? Non ci saranno più gli annunci sponsorizzati con un colore di sfondo diverso da quello organico, come è accaduto dal 2003 ad oggi, ma ci sarà un unico colore. L’unica cosa che permette agli utenti di distinguere l’adv da quella che non è adv è l’attenzione alla piccola icona “AD” posta sulla sinistra in alto e vicino all’url completa del sito. 

Chi ne riceverà vantaggio? Sicuramente il mondo dell’advertising che ha visto il proprio CTR medio alzarsi da un minino del +4% ad addirittura in alcuni casi del +10,5%. Lo scopo di questa modifica infatti è quella di sfumare progressivamente il confine tra pubblicità e non per indurre gli utenti a cliccare un determinato risultato piuttosto che un suo simile. Altro che miglioramento del layout quindi: più che altro un aumento dei ricavati pubblicitari da parte del colosso americano.  

Quale è il rischio? La perdita di fiducia degli utenti, che potrebbero arrivare ad utilizzare meno il motore stesso di ricerca se perdono la fiducia nella trasparenza dei risultati restituiti.

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