Negli ultimi giorni, su Whatsapp sta circolando un avviso alquanto subdolo che invita gli utenti del celebre messenger in verde, pluri-utilizzato in tutto il mondo, a non mandare soldi nelle zone terremotate in quanto, dietro quest’invito, potrebbero esservi delle truffe. Vediamo di che cosa si tratta.
Diversi utenti di Whatsapp, in questi giorni, stanno segnalando di aver ricevuto un messaggio, intitolato “Non inviate soldi alle zone terremotate”, nel quale li si allertava di una probabile truffa legata alle zone terremotate: in sostanza, qualora qualcuno – facendosi prendere dal buon cuore – avesse deciso di comprare prodotti dalle aziende presenti nei territori coinvolti dall’ultimo sisma in Centro Italia, ci avrebbe solo rimesso dei soldi. Questo perché, dietro l’invito sostenere le aziende del territorio, vi sarebbero delle truffe: a conferma di questo, il messaggio di cui parliamo citerebbe anche la Guardia di Finanza di Spoleto che avrebbe già avviato delle indagini in merito, in seguito alle molte segnalazioni ricevute.
Tranquilli: non vi è nessuna truffa del genere, tant’è vero che la Guardia di Finanza di Spoleto non ha avviato alcuna indagine, non avendo – ovviamente – ricevuto alcuna segnalazione in tal senso. Da quanto si può ipotizzare, la truffa – invece – sta proprio nell’avviso diffuso via Whatsapp, visto che può danneggiare le aziende in questione, che – proprio a ridosso delle festività natalizie – piazzando i loro prodotti locali, avrebbero un’occasione in più per riprendersi.
In ogni caso, la Polizia Postale ricorda che, in caso di acquisti online, è ben facile evitare di essere truffati, semplicemente adottando una serie di cautele che valgono per qualsiasi acquisto effettuato in rete: quando si legge un’inserzione, bisogna appurare se l’illustrazione sia già stata usata altrove e, in tema di prezzi, è bene effettuare un confronto con altre inserzioni simili. Quel che è troppo conveniente, sovente, cela una vera truffa.
Non meno importante è il contattare il venditore per chiedere ulteriori ragguagli, nel caso l’inserzione sia poco chiara o parca di dettagli: quando, poi, si tratta di pagare, è buona cosa evitare come la peste sistemi di pagamento che prevedano le carte ricaricabili o i servizi di trasferimento del denaro (come Western Union): è sempre più sicuro privilegiare canali tracciabili come PayPal, o il classico bonifico bancario.
Dulcis in fundo, come per tanti pericoli che si corrono sul web, è bene proteggersi tenendo installato ed aggiornato, sul proprio terminale, un buon antivirus, magari con una funzione ad hoc per l’home banking o l’e-commerce (come 360 Total Security).