Nasce l’Anagrafe Nazionale online: cos’è ed a cosa servirà

Il Governo annuncia, di nuovo, la rivoluzione digitale. Entro il 2016 dovrebbe esistere un'unica Anagrafe Nazionale grazie alla quale dovremmo poter ricevere, online, tutte le documentazioni che ci occorrono. Senza fare file e frequentare gli uffici pubblici

Nasce l’Anagrafe Nazionale online: cos’è ed a cosa servirà

In questi giorni il Governo italiano, nella persona del Ministro degli Interni Angelino Alfano, ha annunciato l’avvio della sperimentazione relativa all’Anagrafe Nazionale della popolazione residente (Anpr) che prevede di unificare le banche dati di 8000 comuni in modo da migliorare l’erogazione dei servizi verso i cittadini.

Oggi giorno, infatti, diversi servizi sono stati digitalizzati, ne è un recente esempio il contrassegno dell’assicurazione auto, ma restano, di fatto, delle realtà a sé stanti: abbiamo 240 siti con estensione gov.it, circa 50 mila attinenti alla Pubblica amministrazione, senza contare – poi – quelli dei vari enti pubblici cui ci rivolgiamo per un motivo o per l’altro. Tutto, decisamente, troppo dispersivo.

Con l’Anagrafe Digitale, invece, si inizierà a conglomerare le banche dati prima dei piccoli paesi nel Dicembre del 2015, poi si passerà a quella dei centri medio-grandi (compresi Milano, Torino e Roma) per completare tutto il procedimento entro il 2016.

Il vantaggio del creare un’unica banca dati sarà – per le amministrazioni sarà – molto semplice: innanzitutto si risparmierà visto che non sarà più necessario mettere in piedi e gestire tante banche dati separate che, tra l’altro, sono spesso foriere di informazioni incomplete, mancanti o duplicate.

Con la banca dati unica dell’Anagrafe, ogni dato immesso finirà direttamente nell’archivio nazionale e sarà disponibile a tutte le amministrazioni che, in tal modo, potranno valutare facilmente la capacità contributiva degli interi gruppi familiari (e non solo delle singole persone) onde ottimizzare le richieste contributive e, ovviamente, le esenzioni e le politiche di sostegno familiare.

Col passare del tempo, poi, a tale banca dati si aggiungeranno anche quelle dell’Agenzia delle Entrate, dell’Istat, dell’Inps e della Motorizzazione civile e, a questo punto, dovrebbe anche scattare l’identità digitale del cittadino che, tramite username e password, potrà loggarsi al portale “Login Italia” e richiedere tutti i documenti di cui avrà bisogno senza muoversi: ad esempio si potrà richiedere il certificato di residenza anche dal comune diverso da quello in cui si abita.

Tutto ciò sarà possibile, quindi, proprio in virtù della centralizzazione e della massima condizione dei dati di cui abbiamo appena parlato. Di pari passo con l’identità digitale sarà previsto anche il domicilio fiscale digitale: una sezione del nostro account in cui riceveremo tutte le comunicazioni delle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici con i quali ci rapportiamo.

Qui troveremo gli esami medici, la richiesta dei contributi per lo smaltimento dei rifiuti e, se del caso, i duplicati dei documenti smarriti o rubati. Speriamo solo che l’annunciata rivoluzione digitale testé esposta abbia migliore sorte di quanto toccato a Italia.it, il portale che avrebbe dovuto promozionare nel mondo la bellezza del nostro Paese…

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