Meta: torna Trump su Facebook e Instagram, novità per marchi, inserzionisti e creativi

Dopo la novità relativa alla riammissione, ormai prossima e certa, di Trump, Meta ha annunciato interessanti novità per tutelare la proprietà intellettuale e agevolare le valutazioni degli investitori pubblicitari. In più sono emersi anche investimenti per i creativi.

Meta: torna Trump su Facebook e Instagram, novità per marchi, inserzionisti e creativi

Nelle scorse ore, Meta si è dedicata principalmente allo stabilire cosa sia possibile o meno fare sulle sue piattaforme, senza dimenticarsi, però, di fare la corte ai grandi marchi perché investano in pubblicità, e ai creativi, che generano spesso visite e interazioni. 

In primis, il responsabile dei rapporti con le istituzioni di Meta, l’ex leader libdem inglese Nick Clegg, ha annunciato quanto già vociferato nel recente passato, ovvero che entro le prossime settimane saranno riattivati gli account di Donald Trump, su Facebook e Instagram (come richiesto dai responsabili della sua campagna elettorale). Gli account dell’ex presidente USA furono sospesi in seguito all’assalto dei suoi fan al Campidoglio americano il 6 Gennaio del 2021, in una sorta di tentativo di golpe che meritò l’approvazione del leader conservatore stesso.

Dapprima si parlò di una sospensione di 24 ore, che poi venne convertita a tempo indeterminato, sollevando a più riprese le critiche del suo stesso Oversight Board, il consiglio di supervisione autonomo (ma finanziato da Meta) che, composto da giuristi, attivisti, avvocati, e accademici, offre spesso pareri e raccomandazioni sulle policy dell’azienda e sui casi di moderazione più spinosi. 

Da quel momento la sospensione fu impostata secondo una durata di almeno due anni, con la revisione della decisione nel 2023 che, appunto avvenuta, si è conclusa con la decisione di ri-ammettere Trump. Nel contempo, l’azienda sembra non consentire all’ex presidente ulteriori passi falsi, visto che contempla “pene più severe per i reati ripetuti“.

In più, Meta ha modificato quanto previsto dalle sue policy in modo da coprire anche quella fattispecie di contenuti che, pur non violando le sue regole, potrebbero indurre a comportamenti violenti, precisando che in casi del genere verrà subito ristretta la possibilità di diffusione dei contenuti di un dato utente, limitandone la capacita di condividere post, ma anche l’accesso agli strumenti pubblicitari. 

In merito alla pubblicità, e all’impatto che questa riammissione potrebbe avere sulla volontà di spesa degli inserzionisti, non dovrebbero esservi ripercussioni, secondo il responsabile social dell’agenzia pubblicitaria Wpromote (che collabora con brand come Whirpool), Warren D’Altorio, per il quale “i caratteri polarizzanti sono su tutte le piattaforme. È un punto controverso quando i marchi devono aumentare le vendite e le iscrizioni“.

Restando nell’ambito della pubblicità, Meta ha spiegato di aver introdotto una modifica nelle sue metriche relative alla copertura pubblicitaria. In base ai cambiamenti i dati visualizzati sono sempre gli stessi ma, nel caso due account siano collegati nell’Account Center, le loro azioni verranno attribuite a un solo account del Centro Account mentre, diversamente, saranno conteggiate in modo separato. Lo scopo di tale variazione è quello di consentire ai marchi e agli inserzionisti di capire “quante persone, esattamente, stanno vedendo le tue promozioni“. 

Inoltre, per tutelare la proprietà intellettuale sui prodotti, Meta ha comunicato di aver varato il Brand Rights Manager, un mini sito (rightsmanager.fb.com) che elenca vari strumenti (e li spiega) che le aziende hanno per tutelare il loro copyright, fornendo anche testimonianze di chi se ne è avvalso e una cronistoria di come Meta abbia cambiato o “suoi processi di gestione dei diritti nel tempo“. Nello specifico questo tool permette di caricare immagini sui prodotti che si ha in licenza in modo che Meta possa usarle per riscontrare eventuali violazioni su post, Pagine, elenchi dei prodotti in Marketplace, etc. A quel punto, l’utente titolare dei diritti potrà inoltrare un reclamo, magari chiedendo la rimozione del post col prodotto contestato, e l’utente colpito dalla sanzione potrà ricorrere in appello presentando ricorso

Infine, secondo persone che hanno familiarità verso la questione, Meta avrebbe messo in campo anche una proficua iniziativa in ambito creatività. Ciò si sarebbe esplicato in un accordo, stilato lo scorso anno, del valore di circa 10 milioni di dollari, con BuzzFeed Inc, con lo scopo di “di aiutare a generare contenuti per i creatori per le piattaforme di Meta“. 

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