Meta: nuove policy su annunci politici e veto al divieto dei filtri per la chirurgia plastica

Meta ha annunciato nuove politiche sugli annunci politici che richiedono di rivelare l'uso dell'AI. Inoltre, Meta è stata accusata di aver posto il veto a una proposta di vietare i filtri che simulano gli effetti della chirurgia plastica su Instagram.

Meta: nuove policy su annunci politici e veto al divieto dei filtri per la chirurgia plastica

Meta, la società madre di Facebook e Instagram, è stata al centro di due importanti notizie questa settimana. In primo luogo, la società ha annunciato nuove politiche sugli annunci politici che richiedono agli inserzionisti di rivelare l’uso dell’intelligenza artificiale per alterare immagini e video. Questa mossa è stata accolta con un misto di reazioni, con alcuni che la considerano un passo importante per affrontare la disinformazione politica online e altri che temono che possa essere utilizzata per censurare gli annunci politici legittimi. In secondo luogo, Meta è stata accusata di aver posto il veto a una proposta di vietare i filtri che simulano gli effetti della chirurgia plastica su Instagram. La causa, intentata da più di 30 stati degli Stati Uniti, sostiene che Meta ha ignorato le preoccupazioni dei genitori e degli esperti sulla salute mentale delle ragazze.

Partendo dal principio, Meta ha annunciato martedì nuove politiche sugli annunci politici che richiedono agli inserzionisti di rivelare l’uso dell’intelligenza artificiale per alterare immagini e video in determinati annunci politici.

La nuova policy si applica agli annunci che contengono immagini o video fotorealistici, o audio dal suono realistico, creati o modificati digitalmente per rappresentare una persona reale mentre dice o fa qualcosa che non ha detto o fatto. Si applica anche se una pubblicità ritrae una persona dall’aspetto realistico che non esiste o un evento dall’aspetto realistico che non è accaduto, altera il filmato di un evento reale o descrive un evento realistico che presumibilmente si è verificato, ma che non è vero.

La policy è un tentativo da parte di Meta di affrontare il crescente utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale da parte degli inserzionisti per creare immagini e testi generati dal computer. Queste tecnologie possono essere utilizzate per creare annunci ingannevoli o fuorvianti, che possono avere un impatto negativo sul processo democratico. “Riteniamo che sia importante che le persone siano consapevoli quando l’intelligenza artificiale viene utilizzata per creare o modificare un annuncio politico“, ha scritto Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, in un post sul blog.

Questa politica aiuterà le persone a prendere decisioni informate su ciò che vedono online.” La politica di Meta è stata accolta con un misto di reazioni. Alcuni esperti hanno elogiato la mossa come un passo importante per affrontare la disinformazione politica online. Altri hanno espresso preoccupazione che la politica possa essere difficile da far rispettare e che possa essere utilizzata per censurare gli annunci politici legittimi. È importante notare che la politica di Meta non vieta l’utilizzo dell’intelligenza artificiale negli annunci politici. Richiede semplicemente agli inserzionisti di rivelare quando viene utilizzata l’intelligenza artificiale.

Passando alla seconda discussa novità su Meta, secondo una causa intentata da più di 30 stati degli Stati Uniti, Mark Zuckerberg ha posto il veto alla proposta di Meta Platforms Inc. di vietare i filtri che simulano gli effetti della chirurgia plastica. La causa accusa Meta di aver messo a rischio la salute mentale delle ragazze con questi filtri, che possono farle sentire inadeguate e spingerle a sottoporsi a interventi chirurgici. La causa, presentata dal procuratore generale della California Rob Bonta, sostiene che Meta ha ignorato le preoccupazioni dei genitori e degli esperti sulla salute mentale delle ragazze.

La causa cita una ricerca che ha rilevato che le ragazze che usano i filtri di chirurgia plastica sono più propense a sviluppare problemi di autostima e a considerare la chirurgia plastica. La causa sostiene inoltre che Meta ha travisato la sicurezza delle sue piattaforme Facebook e Instagram. La causa cita una ricerca che ha rilevato che Meta sapeva che i suoi algoritmi erano progettati per promuovere contenuti dannosi per i giovani, ma ha fatto poco per correggerli. La causa chiede a Meta di pagare multe e di implementare misure per proteggere la salute mentale dei giovani. La questione dei filtri di chirurgia plastica è un’ulteriore preoccupazione per Meta, che è già sotto accusa per una serie di altri problemi, tra cui la diffusione della disinformazione e la raccolta dei dati dei minori. Meta ha affermato che sta lavorando per migliorare la sicurezza delle sue piattaforme e che sta prendendo sul serio le preoccupazioni sulla salute mentale delle ragazze. Tuttavia, la causa degli stati degli Stati Uniti mette a dura prova la credibilità di Meta.

 

Continua a leggere su Fidelity News