Meta ha annunciato due importanti sviluppi che riguardano le sue piattaforme e la sua presenza nel mercato globale. Da un lato, l’azienda si prepara a introdurre nuove Condizioni d’uso e Standard della Community a partire dal 2025, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza e la chiarezza per gli utenti. Dall’altro, è alle prese con una sanzione di 797 milioni di euro da parte della Commissione Europea per pratiche anticoncorrenziali legate a Facebook Marketplace. Entrambe le novità riflettono l’impegno di Meta nel rispondere alle sfide normative e nel migliorare l’esperienza degli utenti.
Innanzitutto, Meta sta introducendo una serie di cambiamenti significativi per i suoi utenti a partire da gennaio 2025. Le nuove Condizioni d’uso e gli aggiornamenti sugli Standard della Community riguarderanno tutte le piattaforme del gruppo, tra cui Facebook, Instagram, Messenger e Threads. L’obiettivo dichiarato è aumentare la trasparenza e la chiarezza, semplificando il linguaggio dei documenti ufficiali e unificando le regole di comportamento, che in passato variavano tra le diverse piattaforme. Queste modifiche mirano a garantire che gli utenti comprendano meglio i loro diritti, la gestione dei contenuti e le regole di utilizzo dei servizi.
La semplificazione dei termini e delle spiegazioni è uno degli interventi più rilevanti di questo aggiornamento, in risposta alle critiche mosse verso le aziende tecnologiche accusate di rendere i loro documenti troppo complessi. Inoltre, Meta ha unificato gli Standard della Community, che ora saranno applicati in modo uniforme su tutte le piattaforme. In precedenza, infatti, ogni servizio aveva regole specifiche, creando confusione tra gli utenti. Questo aggiornamento ha anche chiarito che le regole si applicano non solo agli utenti attivi, ma anche a chi interagisce indirettamente con i servizi, eliminando qualsiasi ambiguità sulla loro portata.
Un altro cambiamento importante riguarda la maggiore trasparenza sul trattamento dei dati. Meta fornirà informazioni più dettagliate sull’interazione con servizi di terze parti, come Messenger, e sulle nuove funzionalità basate su tecnologie emergenti, come gli Avatar e l’intelligenza artificiale. Gli utenti avranno anche la possibilità di scegliere tra due opzioni in merito alla pubblicità: continuare a utilizzare i servizi gratuitamente con pubblicità personalizzate o attivare un abbonamento per un’esperienza senza inserzioni. Questo cambio si inserisce in un tentativo di Meta di rispondere alle crescenti preoccupazioni sulla privacy e sul trattamento dei dati personali.
Oltre alla semplificazione e alla trasparenza, Meta ha introdotto misure più chiare per la gestione delle violazioni delle regole. In caso di contenuti o comportamenti scorretti, l’azienda potrà rimuovere i post, limitare le funzioni disponibili o disabilitare gli account, ma gli utenti saranno avvisati e potranno contestare le decisioni attraverso procedure di revisione. Inoltre, Meta collaborerà con fact-checker indipendenti per combattere la disinformazione e utilizzerà tecnologie avanzate per garantire la sicurezza delle piattaforme.
Oltre a queste novità interne, Meta si trova anche a dover affrontare una situazione delicata con l’Unione Europea. L’azienda ha recentemente ricevuto una multa di 797,72 milioni di euro per pratiche anticoncorrenziali legate a Facebook Marketplace. La Commissione Europea ha accusato Meta di aver abusato della sua posizione dominante, favorendo Facebook Marketplace rispetto ai concorrenti attraverso pratiche commerciali inique e collegando il servizio direttamente a Facebook, rendendo difficile per gli utenti evitarne l’uso. Meta ha annunciato di voler fare ricorso contro la multa, sostenendo che la decisione dell’UE sia ingiusta. Secondo l’azienda, la multa è sproporzionata e non tiene conto delle politiche adottate per garantire una concorrenza leale nel mercato dei social network. La questione si inserisce in un contesto più ampio di indagini sulle pratiche anticoncorrenziali delle grandi tech company, con l’UE che continua a monitorare con attenzione il settore per proteggere la concorrenza e i consumatori.