La Commissione Europea si prepara a infliggere una delle sanzioni più pesanti mai viste nel mondo della tecnologia, rivolta alla holding Meta, responsabile delle piattaforme social Facebook e Instagram. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, la decisione potrebbe arrivare tra settembre e novembre del 2024, segnando un importante capitolo nella lotta dell’UE contro le pratiche anticoncorrenziali delle Big Tech.
Le voci circolanti indicano che la multa potrebbe raggiungere i 13,4 miliardi di dollari, pari al 10% del fatturato globale di Meta nel 2023. Se confermata, questa sarebbe la sanzione più alta mai inflitta dalla Commissione Europea, superando di gran lunga le multe precedenti imposte a Google nel 2017 e 2018 per violazioni simili. Al centro dell’accusa di Bruxelles vi è l’abuso di posizione dominante, in violazione dell’Articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFEU).
La Commissione ha rilevato che Meta avrebbe imposto condizioni commerciali inique ai servizi di annunci online concorrenti, in particolare integrando forzatamente il servizio di annunci Marketplace con la piattaforma Facebook. Questa pratica, secondo l’accusa, conferisce a Meta un vantaggio competitivo ineguagliabile. Margrethe Vestager, Vice Presidente della Commissione Europea e Commissaria per la Concorrenza, ha dichiarato: “Questo significa che gli utenti di Facebook hanno automaticamente accesso a Marketplace, che lo vogliano o meno, e questo conferisce a Meta un sostanziale vantaggio di distribuzione che i concorrenti non possono eguagliare“.
Meta ha costantemente respinto le accuse, definendole infondate. L’azienda ha espresso la volontà di collaborare con le autorità di regolamentazione per dimostrare che le sue pratiche e innovazioni favoriscono i consumatori e la concorrenza. Meta sostiene che l’integrazione di Marketplace con Facebook migliori l’esperienza dell’utente, offrendo un servizio più completo e accessibile.
La possibile multa segna un nuovo capitolo nella tensione tra l’UE e i colossi tecnologici. Questa sanzione rappresenterebbe l’ennesimo tentativo dell’Unione Europea di regolamentare il “far west del digitale“, imponendo regole più stringenti sulle pratiche commerciali delle grandi piattaforme online. La Commissione Europea, già in passato, ha mostrato la sua determinazione a contenere l’influenza delle Big Tech. Oltre alla possibile multa, a inizio luglio Meta ha ricevuto un parere preliminare su un’indagine riguardante il modello “Pay or Consent“. Questo modello prevede che gli utenti di Facebook e Instagram scelgano tra un abbonamento mensile senza pubblicità e un accesso gratuito con pubblicità e profilazione. Secondo la Commissione, questa pratica non sarebbe conforme al Digital Markets Act (DMA). La decisione finale della Commissione Europea potrebbe avere effetti di lunga durata non solo per Meta, ma per l’intero settore tecnologico. Una multa di tale entità non solo punirebbe Meta, ma fungerebbe da monito per altre aziende che operano in modi simili.