L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha aperto un’istruttoria nei confronti di Meta e dell’influencer Asia Valente, accusate di aver pubblicato su Instagram contenuti pubblicitari ingannevoli. In particolare, l’AGCM ritiene che i post pubblicati da Asia Valente, che conta su un seguito di circa 2 milioni di follower, non siano adeguatamente contrassegnati come contenuti promozionali. Secondo l’Authority, questo comportamento potrebbe indurre i consumatori in errore, facendoli credere che si tratti di post non sponsorizzati. L’istruttoria dell’AGCM si concentra su due aspetti principali:
- La mancata trasparenza sull’origine dei contenuti: i post pubblicati da Asia Valente non riportano alcuna dicitura che evidenzi la natura promozionale dei contenuti, né fanno riferimento al fatto che l’influencer è stata pagata per pubblicarli.
- L’utilizzo di fake follower: l’AGCM ritiene che una parte significativa dei follower di Asia Valente sia composta da utenti falsi, che non interagiscono realmente con i suoi contenuti. Questo fatto potrebbe gonfiare artificialmente il numero di visualizzazioni e di interazioni dei post, rendendoli più appetibili per gli inserzionisti.
Meta è stata accusata di non aver adottato misure idonee a impedire la pubblicazione di contenuti pubblicitari ingannevoli su Instagram. In particolare, l’AGCM ritiene che la società non fornisca informazioni adeguate sull’esistenza e sulle modalità d’uso dello strumento per contrassegnare i contenuti brandizzati. Inoltre, Meta non farebbe verifiche sufficienti sulla autenticità dei mi piace e dei follower.
Se l’istruttoria dell’AGCM dovesse portare a un’istruttoria, Meta e Asia Valente potrebbero essere sanzionate con una multa fino al 10% del fatturato globale. Il caso di Meta e Asia Valente pone l’accento sull’importanza della trasparenza nella comunicazione pubblicitaria. I consumatori hanno il diritto di sapere quando stanno vedendo un contenuto sponsorizzato, in modo da poter valutare in modo consapevole le informazioni che ricevono. La mancanza di trasparenza può portare a una serie di problemi, tra cui:
- Induzione in errore dei consumatori: i consumatori potrebbero essere indotti a credere che un prodotto o un servizio sia migliore di quanto in realtà sia, se non sono a conoscenza del fatto che si tratta di un contenuto sponsorizzato.
- Distorsione del mercato: la mancanza di trasparenza può favorire gli inserzionisti più grandi e ricchi, che hanno maggiori risorse per promuovere i propri prodotti e servizi.
Per contrastare questi problemi, è necessario che le piattaforme social e gli influencer adottino misure più rigorose per garantire la trasparenza nella comunicazione pubblicitaria. L’istruttoria dell’AGCM potrebbe avere conseguenze importanti per Meta e per il mercato della pubblicità su Instagram. Se l’Authority dovesse concludere che Meta ha effettivamente violato le norme in materia di trasparenza, la società potrebbe essere sanzionata con una multa salata. Inoltre, l’istruttoria potrebbe portare a un rafforzamento delle regole in materia di pubblicità su Instagram, con conseguenze negative per gli inserzionisti che fanno affidamento su contenuti sponsorizzati non trasparenti. In attesa dell’esito dell’istruttoria, è importante che le aziende e gli influencer che operano su Instagram prendano atto delle accuse mosse dall’AGCM e adottino misure per garantire la trasparenza dei propri contenuti.