L’UE conferma: non è reato linkare materiale coperto da copyright

La Corte di Giustizia Europea torna ad esprimersi sul tema del rapporto tra il diritto a linkare le risorse internet ed il diritto a veder rispettato il proprio diritto d'autore sul materiale del quale si detiene la proprietà intellettuale.

L’UE conferma: non è reato linkare materiale coperto da copyright

Diversi mesi fa la Corte di Giustizia Europea aveva dovuto dirimere un caso relativo alla pubblicazione di contenuti coperti da copyright, stabilendo che la semplice attività di linkaggio non costituiva reato. Oggi, un pronunciamento ufficiale dell’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea aggiunge ulteriori dettagli sulla questione.

Tutto iniziò quando due blog svedesi si scontrarono perché il primo dei due aveva pubblicato link ad articoli del secondo senza avergli chiesto il permesso. La Corte UE stabilì che linkare anche materiali coperti da copyright non era reato, purché il sito linkante non ponesse restrizioni, a suo vantaggio, per l’accesso agli articoli in questione (ad esempio, consentendo l’accesso ai link solo a chi si iscriveva ad un servizio o si abbonava): precisazione doverosa perché non v’è nulla di male nel linkare materiale altrui purché non ci guadagni!

Ciò premesso, in queste settimane l’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, Melchior Wathelet, ha dovuto tornare sulla questione per un altro episodio. Ovvero i giudici dei tribunali olandesi, dovendo dirimere un caso, avevano chiesto un parere alla Corte: il problema consisteva in un blog che linkava un altro blog nel quale erano pubblicate foto prelevate, d’arbitrio, dai veri siti che ne detenevano il copyright.

In questo caso, l’avvocatura della Corte ha confermato che non vi era reato nel linkare perché un link non costituisce atto di pubblicazione del materiale: è solo un modo per informare e, tra l’altro, il linkare è alla base del WWW (World Wide Web) così com’è stato concepito dal suo fondatore Tim Barnes Lee.

Semmai, spiega Wathelet, si dovrebbe far ricorso contro il blog ultimo che ha pubblicato, per davvero, materiale coperto da copyright del quale NON deteneva i diritti di proprietà intellettuale.

Giusto a titolo informativo, precisiamo che il pronunciamento dell’avvocatura generale della Corte Europea non ha valore di legge ma solo di indirizzo per le sentenze dei tribunali locali/nazionali. Nel panorama italiano, difatti, esiste già il Regolamento dell’Agcom in merito alla questione della pirateria online.

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