L’inquietante fenomeno dei "forum della morte": consigli sui veleni da usare per suicidarsi

All'interno di queste chat scoperte dagli inquirenti alcuni "consulenti della morte" indicano alle vittime cosa usare per farla finita in modo indolore. Il padre di una delle vittime adesso mette in guardia sui pericoli che si corrono.

L’inquietante fenomeno dei "forum della morte": consigli sui veleni da usare per suicidarsi

Si chiamano “forum della morte” e sono delle chat in cui i giovanissimi si riuniscono, chiedendo consigli a dei “consulenti” su come farla finita e quali siano le sostanze con cui ci si può suicidare senza sentire alcun dolore. La denuncia arriva dal padre di una delle vittime, residente a Roma, che invita tutti i ragazzi che capitano in questo giro a contattarlo. Secondo quanto riferisce Il Giornale, questi “consulenti” sanno che cosa proporre alle proprie vittime. 

Il 26 aprile scorso uno studente in DaD si sarebbe suicidato a Bassano del Grappa proprio perché capitato in queste chat, mentre a Roma un 19enne si è tolto la vita in un albergo alle spalle della stazione Termini. Ed è proprio il papà di quest’ultimo a lanciare un appello. “Attenzione, i ragazzi questa sostanza per uccidersi la conoscono bene. Siamo noi genitori che non ne sappiamo abbastanza. Vorremmo creare una rete ed essere un punto di riferimento e salvare così delle vite. Per questo chiedo di scrivermi”, così dice l’uomo. 

Il nitrito di sodio

La vicenda più emblematica è capitata nel 2020, quando un ragazzo di nome Paolo è deceduto il 13 febbraio. Il giovane, anch’esso un 19enne, era in crisi in quanto da poco tempo era terminata la storia con la sua ragazza di sempre. Deluso e affranto da questa situazione ha deciso di farla finita entrando in questi “forum” e chiedendo consiglio ad un uno di questi “consulenti della morte”. Costui gli avrebbe consigliato di usare alcune sostanze, tra cui Paolo ne ha trovata una: il nitrito di sodio. 

“Mi mancherai quando te ne andrai”, così dice il “consulente” al 19enne. Su questa vicenda gli inquirenti hanno scoperto che le conversazioni tra Paolo e il suo aguzzino andassero avanti da novembre del 2019, quindi alcuni mesi prima che si compisse il dramma. Prima di morire Paolo chiede se può prendere un cioccolatino. “Posso mangiare un pezzo di cioccolato prima? Solo un pezzo. Ho deciso di adottare il metodo rapido delle otto ore prima“, così scriveva Paolo al “consulente”, il quale gli dice di non preoccuparsi perché non vomiterà con tutta la roba che ha preso prima.

Subito dopo il 19enne beve il nitrito di sodio e poi muore. Tra l’altro il “consulente” si vantava di non aver soccorso delle vittime che volevano farla finita perché, a suo dire, bisogna rispettare le scelte personali. Per quanto riguarda l’altro 19enne deceduto a Roma di cui si parlava all’inizio del pezzo, la Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta per istigazione al suicidio.

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