La musica digitale è sempre più streaming e sempre meno download

Recenti statistiche della Riaa americana confermano quello che era intuibile da tempo. La musica è sempre digitale, ormai, ma cambia il modo di fruirla: lo streaming online supera per la prima volta, in ricavi, il download.

La musica digitale è sempre più streaming e sempre meno download

La musica, negli States, è all’insegna del digitale ormai da molto tempo. Tuttavia solo nell’ultimo periodo ha conosciuto un cambio epocale che, in sostanza, rappresenta anche un duro colpo per la pirateria: ultimamente, secondo alcune statistiche della Riaa, lo streaming musicale batte il download di mp3. Almeno negli USA.

La Riaa (Recording Industry Association of America) ha spiegato che il 70% dei ricavi dell’industria musicale deriva, ormai, dai formati diffusi da poche, ben organizzate, piattaforme online. Apple Music, dopo appena 6 mesi dal lancio, aveva già oltre 10 milioni di utenti paganti, Spotify – che nel 2015 viaggiava sui 28 milioni di utenti premium – ora va per i 30 milioni, e Pandora anche ottiene buoni risultati per quanto sia diffusa solo in pochi mercati.

Nel complesso, lo scorso anno, la quota degli utenti paganti è cresciuta del 40% generando oltre 1 miliardo di dollari di ricavi: probabilmente, quello dello streaming digitale è il settore d’intrattenimento con la più elevata quota di introiti.

A parte questo, i dati appena esposti sono importanti anche per un altro motivo che potremmo definire…”simbolico”. Secondo sempre i dati forniti ufficialmente dalla Riaa, la potente associazione discografica a stelle e strisce, i proventi di piattaforme di streaming online come Pandora, Apple Music, Spotify etc – nel solo 2015 – sono cresciuti del 29% giungendo al totale di 2,41 miliardi di dollari.

È, quindi, avvenuto il sorpasso rispetto al decennale, passato, primato del download musicale. Sempre nello stesso range temporale, infatti, i ricavi da download musicali sono calati del 10% racimolando un totale di 2,3 miliardi di dollari. Insomma, negli USA, la musica è sempre digitale (le vendite di dischi sono calate del 10% nel 2015, nonostante la sempre forte riscoperta del vinile con un + 32% di vendite) ma cambia il modo in cui quest’ultima viene fruita visto che, ormai, si trova più comodo ascoltarla in streaming (anche con maggiore varietà), che procedere a scaricarla (occupando anche spazio in locale).

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