Si sa che internet ha rivoluzionato completamente il nostro modo di comunicare. Ma questo “nuovo mondo” è solo ricco di opportunità o nasconde anche molte insidie?
Uno studio americano condotto da psichiatri della Columbia University di New York rivela che a soffrire della c.d. “Disturbo di Astinenza da Internet” sono 60 milioni di persone in tutto il mondo fra la fascia d’età che va dai 15 ai 40 anni. Questa nuova malattia si sta diffondendo a vista d’occhio e rischia di coinvolgere più di 300 milioni di persone nei prossimi decenni.
Esiste un rimedio ben preciso per non ammalarsi di Disturbo di Astinenza da Internet e consiste semplicemente nel non trascorrere più di 40 ore settimanali davanti al pc.
Qualora, invece, si superasse questo tetto massimo di ore, negli USA esiste già un servizio di supporto psicologico. Tale servizio istituito e capeggiato da Ivan Goldberg, il ricercatore che per primo ha individuato la malattia, ha lo scopo di fornire tutto il supporto psicologico e non solo, necessario per uscire dal tunnel della dipendenza da internet.
Ci sono degli elementi ben precisi che ognuno di noi può applicare su se stesso per capire se si è affetti dalla sindrome del Disturbo di Astinenza da Internet:
1. Aumento del tempo di “navigazione”: si passa da mezz’ora a, nei casi gravi, anche l’intera notte;
2. Assuefazione: sintomo molto simile alla tossicomania. Così come si aumenta la dose della droga, si aumenta il tempo di permanenza davanti al pc e l’assuefazione si trasforma in dipendenza. L’individuo s’innervosiste, comincia anche a sudare, chiedendosi che cosa stia succedendo su internet in sua assenza e avendo una forte smania di collegarsi per soddisfare la sua sete di sapere. Così accende il pc, solo per pochi minuti, secondo il suo punto di vista. Minuti che rapidamente si trasformano in ore, giorni fin quando il soggetto non può più farne a meno. Così si distacca sempre più dalla realtà per rifugiarsi nella realtà virtuale che si è creato.I soggetti timidi sono anche le prede più facili e adatti a cadere nella rete di internet perché, ad esempio, posso parlare con 10 persone diverse senza essere in imbarazzo o a disagio.