Nel corso degli anni la rapidità delle connessioni è aumentata in modo impressionante, rendendo la navigazione online un’esperienza decisamente più piacevole e veloce rispetto a quella alla quale eravamo abituati anche solo dieci anni fa.
Gli utenti che non ricordano però l’epoca delle lentissime connessioni dial-up, e forse non solo loro, avranno sicuramente notato però che negli ultimi tempi le pagine del web si caricano più lentamente, con quella nota come la “spinning wheee of death”, cioè la “ruota girante della morte” che simboleggia il caricamento in corso in alcuni computer, che compare sempre più spesso e più a lungo.
Farà piacere sapere che non si tratta solo di una impressione, ma di una realtà oggettiva dovuta al fatto che i siti sono sempre più ‘pesanti’. La media di un sito, oggigiorno, è di 2,1 megabyte, circa il doppio rispetto alla media dei siti di tre anni fa, secondo i dati ottenuti da HTTP Archive, ed è questo a rallentare sempre più il caricamento delle pagine web.
I motivi del ‘peso’ aggiunto sono molteplici e spesso dovuti alla volontà di attirare i visitatori. Tra questi troviamo l‘aggiunta di video, immagini, plug-in interattivi come i commenti o i feed ed altri codici e caratteristiche che appesantiscono gli script e che occupano le nostre connessioni.
I siti fanno inoltre sempre più ricorso a metodi per tracciare ed analizzare i propri utenti, in modo da poter sapere di più sui propri visitatori. Aggiungere trackers di dati di terzi non fa che aumentare il peso di un sito, e la comunicazione di dati aggiuntiva che avviene appesantisce ulteriormente il caricamento di un sito.
Le foto ed i video continuano però ad essere le parti più pesanti dei siti, componendo circa tre quarti del peso totale di un website; la proporzione è rimasta più o meno costante nel corso degli ultimi tre anni, anche se la dimensione totale media dei siti è aumentata.
Ad appesantire i siti anche la popolarità di dispositivi mobili come cellulari e tablet, che portano alla creazione di versioni ‘mobile-friendly’ che possono portare, ed esempio, ad avere più di 50 misure diverse per una foto che si caricano a seconda del dispositivo che legge la pagina. Questa complessità implica più codici per il sito e, quindi, aggiunge peso alla struttura totale.
“Il passaggio da richieste desktop a quelle mobile ha comportato il più grande impatto sulle performance dei siti” dichiara Graig Adams di Akamai. In aggiunta a tutto questo, i siti utilizzano encrypt sempre più forti per rendersi più sicuri, portando anche in questo caso a più dati e codici e ad un rallentamento nel caricamento delle pagine web.