Google news è un aggregatore di notizie che a livello mondiale ha raggiunto livelli di accesso impressionanti. Negli ultimi anni ha raccolto però gli strali dell’editoria on-line che in Francia e Belgio si sono poste il problema di vedere sfruttare le proprie notizie da un motore di ricerca che poi guadagnava enormi cifre con i banner pubblicitari. Questo braccio di ferro si è concluso all’inizio del 2013 con l’accordo fra il paese europeo, rappresentato dal suo Presidente Francois Hollande, e Google rappresentato da Eric Schmidt, executive chairman, che verserà nelle casse dell’editoria francese 60 milioni di dollari che andranno a costituire il Digital Publishing Innovation Fund, un fondo cioè dedicato allo sviluppo dell’editoria on-line. Successivamente Google si è anche impegnato a versare in futuro un’importante quota legata alla pubblicità. Questo accordo, venuto dopo quello analogo ottenuto dall’editoria belga, è arrivato dopo mesi di tira e molla fra il colosso californiano e gli editori francesi che alla fine devono dirsi soddisfatti del risultato.
In Italia il colpo di scena è arrivato in questi giorni con l’approvazione del regolamento Agcom e della webtax, in cui nel capitolo dedicato al contrasto alla crisi del comparto editoriale si afferma testualmente:
Disposizioni di tutela del diritto d’autore quale strumento per la soluzione delle controversie derivanti dall’utilizzo dei contenuti giornalistici da parte dei motori di ricerca o di aggregatori di notizie al fine di contemperare l’esigenza della circolare dell’informazione anche sulle piattaforme digitali con la garanzia del rispetto dei principi in materia di tutela del diritto d’autore.
Al di là del politichese con cui è redatto, questo paragrafo sembra riferirsi proprio a Google News e ad auspicare un possibile accordo analogo a quello francese. Anche se, al momento, il governo italiano, non sembra avere la stessa solidità del governo di Holland… staremo a vedere!